Tutto il Napoli esulta al gol di Raspadori tranne Zielinski: è l’istante che aspettava da 5 anni
Giacomo Raspadori ha appena segnato la rete della vittoria contro la Juventus. È un gol pesantissimo che cuce (quasi) lo scudetto sulla maglia del Napoli. Manca pochissimo alla conquista aritmetica del titolo di Campione d'Italia, èm questione di un paio di risultati che si devono incastrare: sabato pomeriggio la squadra di Luciano Spalletti deve battere al "Maradona" la Salernitana; domenica alle 12.30 la Lazio dell'ex "comandante" Sarri deve perdere o pareggiare contro l'Inter. Se l'allineamento dei pianeti sarà perfetto domenica 30 aprile all'ora di pranzo gli azzurri potranno finalmente festeggiare il tricolore alla 32ª giornata, con sei turno d'anticipo.
Cinque anni dopo il colpo di testa di Kalidou Koulibaly in pieno recupero è l'ex attaccante del Sassuolo a mettere la firma in calce a un successo che è come darsi un secondo appuntamento con la storia. Ma questa volta è diverso: la presa di Torino andò a schiantarsi contro l'albergo di Firenze, le polemiche e quelle scene di giubilo che si scatenarono al rientro dei partenopei a Capodichino. Quella ‘capocciata' valse il -1 in classifica e la possibilità di giocarsi il tutto per tutto: 91 punti, però, non bastarono per vincere. Oggi, ironia della sorte, al Napoli ne potrebbero bastare una decina in meno per chiudere il discorso.
Di quel Napoli sono rimasti solo due calciatori in rosa: Mario Rui, che infortunatosi in Champions League contro il Milan era assente a Torino; Piotr Zielinski invece era in campo e il modo in cui ha reagito non poteva passare inosservato. Nella interpretazione di quel momento c'è tutto il pathos dell'uomo e del calciatore che si lascia andare perché ha capito che è fatta, in quell'istante ha realizzato che lo scudetto è qualcosa di reale, che quel sogno nel cuore strozzato nel 2018 adesso è realtà. È il calciatore che più di tutti deve aver sentito addosso il peso dell'emozione di un attimo atteso a lungo.
Lo scudetto è lì, a portata di mano. Serve solo ancora un poco di pazienza per farlo proprio e stringerlo a sé. Zielinski lo sa, il fato ha voluto che fosse proprio lui a innescare l'azione che ha squarciato come un lampo la serata dello Stadium. Il centrocampista polacco è subentrato nella ripresa assieme a Elmas e Raspadori: sono stati proprio loro tre a confezionare la triangolazione. È Piotr a mettere lo zampino per anticipare i due calciatori della Juventus: dà la palla a Elmas che la controlla e poi disegna un cross calibrato che Jack, al volo, scaraventa in rete. È l'apoteosi. È tutto vero.