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Tutta l’umiltà di N’Golo Kanté in un gesto: “Sono solo me stesso”

Un video che mostra il centrocampista del Chelsea, N’Golo Kanté, al termine dell’allenamento suscita stupore. Chi lo conosce molto da vicino non è stupito dall’ultima cosa che ha fatto. Non è amante delle auto di lusso né dei bolidi della velocità, il suo stile di vita è cambiato poco nonostante il successo.
A cura di Maurizio De Santis
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N'Golo Kanté ha appena terminato l'allenamento. Tra i piedi ha ancora il pallone che ha usato per affinare agilità fisica e la propria abilità nel controllo. Destra… sinistra e ancora destra… sinistra, procede in slalom tra i paletti piazzati sul campo a breve distanza gli uni dagli altri. Al termine della seduta il calciatore del Chelsea fa un gesto che non passa inosservato e conferma tutta la semplicità dell'uomo rimasto se stesso anche quando il calcio, dopo il miracolo Leicester, ha fatto di lui un protagonista di primo piano. Vittoria con The Foxes, trasferimento ai Blues (dove ha alzato al cielo la Champions League), la gioia di figurare tra i campioni del mondo della Francia non hanno scalfito quell'aura di umiltà che lo ha sempre contraddistinto.

Ecco perché chi lo conosce molto da vicino non è stupito dall'ultima cosa che ha fatto: ha raccolto tutti gli attrezzi che aveva utilizzato, li ha messi sotto un braccio e li ha portati in magazzino per rimetterli a posto. Per lui è molto normale ma il concetto di "normalità" di Kanté è tutt'altra cosa rispetto alla figura del calciatore percepita dal pubblico. Non è amante delle auto di lusso né dei bolidi della velocità, il suo stile di vita è cambiato poco nonostante il successo.

A Boulogne, quando ancora non era esploso come centrocampista instancabile e indistruttibile, si recava al campo d'allenamento in monopattino oppure a piedi. Quando decise di comprare un'auto ci pensò bene e acquistò un modello di Megane Scenic usata con 110 mila chilometri percorsi. In Inghilterra è rimasto "fedele" alla Mini Cooper che comprò quando era a Leicester.

C'è ancora un altro esempio che rende bene l'idea di quale sia la dimensione emotiva dell'uomo, prima ancora dell'atleta. Durante i festeggiamenti per la conquista del Mondiale 2018 venne incoraggiato dai compagni a prendere il trofeo e a scattare la fotografia rituale con la Coppa. "Sono come sono – ha raccontato in un'intervista alla BBC -. Non riesco a spiegarlo bene ma non mi sento la persona più bella, sul campo di calcio o nella vita. Sono solo me stesso".

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