Tudor non risponde alla domanda di Condò che tira in ballo Thiago Motta: “Non è mai gentile”

La cura di Igor Tudor sta producendo ottimi effetti sulla Juventus: i risultati non mentono mai. Sono arrivati sette punti nelle tre partite giocate col tecnico croato in panchina da quando ha preso il posto dell'esonerato Thiago Motta. I bianconeri sono ora terzi, in attesa che giochino le altre, e dunque pienamente in corsa per quella Champions che è obiettivo inderogabile per il club torinese. Nel post partita del 2-1 sul Lecce, Tudor è stato stuzzicato da Paolo Condò ai microfoni di Sky proprio sul suo predecessore, ma non ha voluto rispondere alla domanda precisa su Thiago Motta: "Non è mai gentile".
Si parlava del secondo gol segnato dalla Juve, una rete realizzata da Yildiz su sponda di Vlahovic al termine di un'azione corale molto bella. "Questo secondo gol, che per me è stupendo, io l'ho definito un po' il calcio sognato da Thiago Motta, e cioè il fraseggio, realizzato da Tudor con la verticalità. E' d'accordo con questa definizione?", ha chiesto Condò dallo studio di Sky.
Un accostamento che il 46enne di Spalato non ha raccolto: "Non mi piacciono paragoni con nessuno, soprattutto se parliamo dell'allenatore che è stato qua, non è mai gentile. Io alleno certe cose, poi…", ha tagliato corto.
"È stato un bellissimo gol, questo sì, con la collaborazione di tutti – ha poi virato Tudor – Abbiamo fatto due-tre allenamenti per sviluppare quelle cose sulle fasce che per me sono importanti, far arrivare vari concetti che aiutano i giocatori a trovarsi meglio, poi il gol è venuto proprio bello, perché c'è la connessione tra loro e poi la qualità è uscita alla fine".

Quanto alla svolta che è riuscito a dare alla Juventus, Tudor ha spiegato su cosa ha lavorato in queste settimane: "Quando sono arrivato era un brutto momento dal punto di vista psicologico, perché si veniva da due brutte partite, con l'uscita dalla Champions e dalla Coppa Italia i ragazzi non stavano bene. Poi dal punto di vista fisico è sempre una richiesta dell'allenatore, che sono diverse. Magari per un calcio vanno bene certi allenamenti, per un altro calcio vanno bene altri. Nel calcio che piace a me, con ritmo, ci vuole chiaramente una preparazione fisica particolare, niente di più niente di meno. Poi il calcio si può giocare in molti modi, si può vincere in tutti i modi, ognuno sceglie il suo e lo allena durante la settimana per provare ad attuarlo la domenica". E qua, pur senza nominarlo, il fantasma di Motta è stato evocato…