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Guerra in Ucraina

Tuchel si infuria, duro sfogo dopo una domanda sulla guerra in Ucraina: “Basta, dovete smetterla”

Thomas Tuchel si è infuriato in conferenza stampa a seguito di una precisa domanda sulla guerra in Ucraina e sulla situazione societaria al Chelsea. L’allenatore dei Blues ha avuto uno sfogo durissimo.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Il Chelsea è reduce da una settimana a dir poco difficile. Il club inglese è stato sconfitto ai calci di rigore dal Liverpool nella finale della Carabao Cup con il portiere Kepa che ha sbagliato il penalty deciso dopo essere stato mandato in campo da Thomas Tuchel per parare i tiri dagli undici metri. Proprio il tecnico tedesco, nella conferenza stampa che anticipa il match di FA Cup contro il Luton Town di domani, ha parlato di quella sconfitta prima di esplodere letteralmente di fronte a una domanda precisa sulla guerra in Ucraina.

All'allenatore tedesco è stato chiesto soprattutto cosa cambia dopo l'addio di Abrahamovic a seguito del conflitto e se il proprietario russo possa essere un problema per il Chelsea. A quel punto Tuchel non ci vede più e stoppa subito coloro i quali gli stavano chiedendo risposte su questo argomento: "Ascolta, ascolta, ascolta, devi smetterla, non sono un politico – ha detto Tuchel a un giornalista quando gli è stato chiesto della situazione in corso in Ucraina – Devi smetterla, onestamente, posso solo ripeterlo e mi dispiace ripeterlo perché non ho mai vissuto la guerra".

L'allenatore del Chelsea è visibilmente infastidito da tutto ciò e chiede rispetto per lui, per le persone che stanno lottando per la sopravvivenza in Ucraina e anche per il Chelsea: "Per me come tecnico in carica non cambia molto nella gestione del quotidiano, visto che mi interfaccio sempre con Petr Cech e Marina Granovskaia – ha aggiunto l'allenatore – Non conosco bene la situazione e siamo tutti d'accordo sul fatto che ci sono situazioni molto più importanti del calcio e questo non cambierà mai".

Nessuna risposta ovviamente anche sulla situazione di Abrahamovic: "Situazioni come la guerra sono molto più importanti, ma sul ruolo di Abramovich non spetta a me commentare perché non ne sappiamo abbastanza – ha aggiunto prima di ribadire il concetto che le domande sulla guerra non sono un argomento che conosce e di cui vuole parlare in questo momento – Non sono un politico, non so che fare o che dire. Sono un privilegiato, sono seduto qui in pace, dovete smetterla di chiedermi della guerra, non ho risposte per voi".

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