Trovata la chat WhatsApp “manovre stipendi” nei telefoni dei dirigenti Juve: “Ronaldo ha firmato”
Lunedì prossimo 27 marzo ci sarà l'udienza preliminare dell'inchiesta Prisma, ovvero il procedimento penale portato avanti dalla Procura di Torino che vede la richiesta di rinvio a giudizio per la Juventus come persona giuridica e per 12 suoi ex dirigenti apicali, tra cui l’ex presidente Andrea Agnelli, l'ex vicepresidente Pavel Nedved, l'ex Ad Maurizio Arrivabene, l'ex Ds Fabio Paratici e l’avvocato Cesare Gabasio, che dal gennaio 2021 è stato responsabile di tutte le questioni legali del club bianconero (General Counsel and Chief Legal Officer, questo era il suo ruolo nell'organigramma).
L'accusa contesta quattro ipotesi di reato alla Juve, in primis falso in bilancio (false comunicazioni sociali altrimenti detto) e poi anche manipolazione del mercato (aggiotaggio), ostacolo all'esercizio delle funzioni di vigilanza ed emissione di fatture false. I Pm Marco Gianoglio e Mario Bendoni (il terzo del pool, Ciro Santoriello, si è sfilato in seguito alle polemiche sulle sue vecchie frasi ‘anti juventine') cercheranno di convincere il GUP del tribunale di Torino Marco Picco che la poderosa mole di prove raccolte circa la presunta alterazione fraudolenta dei bilanci tramite plusvalenze fittizie e stipendi non contabilizzati in modo corretto è sufficiente per mandare a processo la Juve e la sua vecchia dirigenza.
E tra le prove in questione ne spunta adesso un'altra che per la Procura è la pistola fumante che dimostrerebbe ulteriormente il ricorso a ‘side-letter' – ovvero accordi privati con i calciatori non depositati in Lega né inseriti correttamente a bilancio – da parte della Juventus relativamente alla seconda manovra stipendi, quella riferita alla stagione 2020/21. L'accusa sostiene che – anche in quel caso, come per l'anno prima – la rinuncia ad alcune mensilità fosse in realtà un pagamento differito, da versare anche in caso di successivo trasferimento del giocatore. Ecco dunque spuntare – svela Repubblica – un gruppo WhatsApp ristretto all'ex Ds bianconero Federico Cherubini, al suo braccio destro Paolo Morganti e al legale Gabasio. Il nome del gruppo già dice molto: "Manovre stipendi 20-21".
Tra i tanti messaggi assumono grande rilevanza quelli relativi alla famosa ‘carta Ronaldo', ovvero alla scrittura privata che avrebbe regolato il pagamento residuo dovuto al calciatore portoghese (oltre 19 milioni) anche qualora avesse lasciato la Juve a fine anno (come poi avvenuto) e che nelle intercettazioni doveva "rimanere segreta" per il suo carattere compromettente. Nel telefono di Gabasio sono stati trovati messaggi inequivocabili sulla questione, che sembrano provare l'accordo completamente perfezionato con Cristiano Ronaldo sulla manovra stipendi (che nel secondo anno era individuale e non collettiva).
"Il primo pronto a firmare è Cristiano", scrive Gabasio il 20 aprile 2021 nella chat, in un momento in cui non tutti i calciatori erano favorevoli a sottoscrivere l'accordo (poi avrebbero firmato in 17). Il campione portoghese invece si era detto disponibile e tre giorni dopo è già tutto fatto. "Cristiano ha firmato", scrive Morganti dalla Continassa, aggiungendo un minuto dopo: "Ha una copia di tutti i documenti" (dettaglio non secondario quest'ultimo, visto che Cristiano ha sempre negato di avere in mano la propria side-letter, arrivando a fare richiesta di poterla visionare, mentre i Pm sono convinti del contrario).
Passano altri due minuti e Cherubini esulta: "Bene!". Non benissimo invece ora per la Juve, che si trova messa sempre più alle strette sul fronte degli stipendi in aggiunta a tutto il resto: tra qualche giorno si saprà se la Juventus e i suoi 12 ex dirigenti finiranno alla sbarra per la gestione societaria degli ultimi anni.