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Mondiali in Qatar 2022

Trovano i messaggi del papà morto e volano in Qatar: “Sapevamo che l’Argentina avrebbe vinto”

Dietro la foto iconica dello striscione dedicato a Messi, spuntato alle spalle di Ronaldo, c’è una storia bellissima. Protagonisti due fratelli argentini.
A cura di Marco Beltrami
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Tra le immagini più iconiche degli ultimi Mondiali c'è quella di Cristiano Ronaldo che esulta dopo il gol al Ghana, con alle sue spalle il volto Leo Messi disegnato su uno striscione. Dietro quel tributo al calciatore che ha poi vinto i Mondiali e inevitabilmente anche il duello a distanza con CR7, c'è una storia commovente con protagonisti due fratelli, Leandro e Federico Mansilla.

Sono stati questi due ragazzi argentini a realizzare quel tributo alla Pulce, accompagnato dai colori dell'Albiceleste e dallo scudetto della squadra del loro cuore, il Banfield. Non si aspettavano certo di diventare popolari, ma quanto accaduto in occasione della celebrazione della rete del portoghese, ha fatto accendere i riflettori su di loro, arrivati in Qatar per un motivo assolutamente speciale.

A raccontare tutto sono stati proprio Leandro e Federico a Infobae, in una lunga intervista in cui si mischiano lacrime e sorrisi proprio come quanto accaduto a loro in Qatar. Tutto è iniziato nell'estate 2021 quando l'Argentina ha vinto la Copa America battendo il Brasile grazie al gol di Di Maria. Una gioia incontenibile per la famiglia Mansilla, cancellata poco tempo dopo dalla notizia della morte del papà Adalberto Antonio. Quello che era conosciuto da tutti come "Pato" ha mischiato ai due fratelli la sua passione per il calcio e per l'Argentina, e i tre spesso e volentieri seguivano insieme le sfide del Banfield e dell'Albiceleste, anche dal vivo.

Leandro ha trovato sul cellulare utilizzato dal papà una serie di messaggi, relativi alle celebrazioni post trionfo continentale della nazionale argentina. Pato aveva scritto in privato a tutti i suoi idoli per ringraziarli per l'impresa: "Grazie Leo per questa Coppa" , a Lionel Messi. ‘Grazie Fideo per questa Coppa', a Di Maria, per il quale aveva un debole, ‘Congratulazioni crack, è più che meritato. Grazie per questa Coppa' , a Rodrigo De Paul".

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L'entusiasmo dell'uomo che, come un bambino, voleva far capire ai calciatori quanto lo avessero fatto sognare, si è rivelato coinvolgente. Leandro ha spiegato che lì è nata la voglia di andare in Qatar per assistere ai Mondiali: "Quel giorno sapevo che dovevo andare in Qatar per vedere l'Argentina. In primo luogo, per ringraziare i calciatori per il mio vecchio, e in secondo luogo, perché ero sicuro che saremmo diventati campioni del mondo. Lo sapevo. Non saprei dire perché sono molto scaramantico, ma ero sicuro".

Leandro e Federico non hanno mai avuto dubbi sulla vittoria finale dell'Argentina, nonostante la sconfitta all'esordio contro l'Arabia Saudita: "Posso assicurarti che io e mio fratello siamo stati i primi e gli unici, ti direi, che sapevamo che saremmo stati campioni. Anche dopo aver perso contro l'Arabia Saudita. È difficile da spiegare, ma il mio vecchio è ovunque". E prima della finale contro la Francia, c'era la consapevolezza che l'idolo del papà Di Maria avrebbe segnato: "Sapeva anche prima della finale che Fideo avrebbe giocato da titolare e avrebbe segnato un gol"

E la dedica per questo Mondiale non può che essere per Pato: "Non potevo abbracciare mio padre. Ma io credo in Dio e ne sono anche certo: verrà quel giorno in cui lo rivedrò e tra risate e lacrime gli dirò che Messi ha alzato la Coppa, che ero lì, che ho visto il gol di Leo contro il Messico a Lusail a 3 metri dalla porta, che ho preso una bandiera con lo scudetto del suo amato Banfield ed è diventato famoso, che pensavo a lui ogni giorno e che potevo sentirmi, almeno per un po', in cima al mondo, molto vicino a lui. Grazie Messi. Grazie Noodle. Ti amo papà. Ti amo Argentina".

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