Troppi calciatori positivi al Covid, il Frosinone ottiene il rinvio della partita col Pisa

Il "jolly Covid". Lo cala sul rettangolo verde il Frosinone, costretto ad arrendersi ai casi di positività al coronavirus riscontrati in rosa. Troppi i giocatori contagiati e pochi quelli a disposizione del tecnico, Alessandro Nesta. Se nell'ultimo turno di campionato (1-1 contro il Pordenone) i ciociari hanno affrontato il match di campionato con appena 14 calciatori a disposizione, adesso la situazione è divenuta pericolosa quanto insostenibile. Al momento è salito a 10 il numero dei tesserati bloccati dal virus: l'ultimo in ordine di tempo – dopo i 9 comunicati nei giorni scorsi – è il portiere Bardi. Ecco perché la società ciociara ha chiesto ufficialmente – e ottenuto – il rinvio della partita contro il Pisa in programma per il 30 dicembre.
Perché si chiama jolly Covid
Perché si chiama "jolly Covid"? È una sorta di bonus concesso alle squadre che si ritrovano in un momento di particolare difficoltà per non andare in campo senza incorrere nelle sanzioni del Giudice Sportivo (sconfitta a tavolino ed eventuale sanzione aggravante del punto di penalizzazione). Un salvacondotto previsto dal protocollo che ha permesso ai campionati di calcio di ripartire dopo il lungo periodo di lockdown della scorsa primavera.
Cos'è il jolly Covid e quante volte può essere utilizzato
È un'opportunità che scatta quando una squadra annovera anche più di 10 calciatori contagiati in una settimana: situazione che trasforma i casi singoli (che possono essere isolati permettendo al gruppo, previo controlli, di continuare ad allenarsi in bolla per giocare) in focolaio potenziale e spinge le società direttamente interessate a chiedere il rinvio della partita in calendario. Quante volte è possibile giocare questo jolly? Una volta sola. Mentre con meno di 13 giocatori a disposizione (soglia indicata dalla Uefa come necessaria per andare in campo) il rinvio dell'incontro sarà automatico.