Tre tifosi non si alzano durante l’inno nazionale cinese, arrestati in diretta allo stadio

Tre tifosi sono stati arrestati giovedì sera allo stadio di Hong Kong per aver mancato di rispetto all'inno nazionale cinese, poco prima del calcio d'inizio della partita. valida per le qualificazioni mondiali 2026, tra Hong Kong e Iran. La polizia di Hong Kong è intervenuta immediatamente e dopo aver individuato le tre persone sono passate all'arresto con l'accusa di "aver voltato le spalle al campo e non essersi alzati in piedi mentre suonava l'inno".
L'episodio è avvenuto giovedì 6 giugno poco prima della sfida tra Hong Kong e Iran, valida per le qualificazioni ai Mondiali 2026 del Gruppo asiatico E dove la nazionale iraniana, grazie alla vittoria esterna 4-2, ha confermato la propria leadership con 13 punti in classifica insieme all'Uzbekistan in una classifica che vede all'ultimo posto proprio Hong Kong. Come consuetudine, prima della partita sono risuonati i rispettivi inni nazionali con quello cinese per Hong Kong, regione amministrativa della Cina, che partecipa alle manifestazioni sportive internazionali, separatamente.
I tre tifosi rischiano 3 anni di carcere
Due uomini e una donna sono stati scortati fuori dall'impianto sportivo dopo aver "insultato" l'inno cinese. Identificati dalle forze dell'ordine presenti allo stadio, sono stati immediatamente posti in stato d'arresto e sono stati multati ognuno con quasi 6 mila euro. Di età compresa tra i 18 e i 31 anni, non si sono alzati al suonare dell'inno, con un segno di protesta esplicito, voltando le spalle al campo. "Chiunque insulti pubblicamente e intenzionalmente l'inno nazionale, in qualsiasi modo, commette un reato", ha ricordato nella nota pubblicata in seguito la polizia.
Perché è risuonato l'inno cinese in Hong Kong-Iran
Ufficialmente Hong Kong non ha un inno nazionale proprio e nelle manifestazioni ufficiali risuona quello di Pechino, la "Marcia dei Volontari". Questo inno viene suonato per tutti i territori amministrati dallo Stato cinese, tra cui Hong Kong riannesso nel 1997. Non è la prima volta che durante gli eventi sportivi si approfitti nell'evidenziare le presenti tensioni tra i due Stati, a tal punto che dal 2020 la Cina ha introdotto proprio la legge che tutela il proprio inno e permetta l'arresto di chiunque lo oltraggia.