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Tre anni di squalifica all’allenatore che ha rivolto frasi sessiste alle giocatrici

Giuseppe Maurizio Fossati, ormai ex allenatore della Novese femminile, è stato squalificato fino a dicembre del 2023 per le frasi sessiste e omofobe rivolte alle proprie giocatrici durante gli allenamenti e in gare ufficiali. È stato questo l’esisto della sentenza emessa dalle Sezioni Unite della Corte Federale di Appello della Figc in merito alla vicenda che in primo grado aveva già condannato Fossati a 9 mesi di squalifica.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Giuseppe Maurizio Fossati, ormai ex allenatore della Novese femminile, ha visto inasprirsi la sua pena per le frasi omofobe e sessiste rivolte alle proprie giocatrici durante le partite. I fatti risalgono al 2019 quando il club piemontese militava in Serie C. Le espressioni con cui si rivolgeva nei confronti delle giocatrici ("sei grassa come un maiale" e non solo) sarebbero state pronunciate dall'ormai ex allenatore durante gli allenamenti e nel corso delle gare ufficiali. Dopo aver ricevuto una prima squalifica di 9 mesi fino ad agosto 20201 ed essere stato deferito alla FIGC per la denuncia delle sue ex calciatrici, Fossati ha visto inasprirsi la sua pena.

Squalifica fino al 31 dicembre 2023 notificata alle parti ieri sera dopo la sentenza emessa dalle Sezioni Unite della Corte Federale di Appello della Figc. Il secondo grado di giustizia sportiva ha quindi aumentato la squalifica rispetto a quella emessa in primo grado portandola dagli originari 9 mesi al dicembre 2023. Nel documento che era stato pubblicato dalla FIGC dopo la sentenza di primo grado, si parlava anche di ‘comportamento morboso' dell'allenatore nei confronti di un giocatrice che avrebbe ricevuto delle avances da Fossati.

L'ex allenatore della Novese femminile squalificato fino al 2023

Una sentenza durissima nei confronti dell'ormai ex tecnico della squadra femminile della Novese a cui sono state fatali le frasi sessiste e omofobe rivolte alle proprie calciatrici durante gli allenamenti e le partite ufficiali.

Adesso bisognerà solo attendere che vengano pubblicate le motivazioni della sentenza per capire quali siano le condotte sportive illegittime imputate allo stesso Fossati che già nel primo grado della giustizia sportiva era stato deferito per aver pronunciato, secondo l'accusa, frasi "a denigrare e/o insultare le proprie giocatrici per motivi legati all'orientamento sessuale e all'aspetto fisico".

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