Tra Perugia e Reggina volano stracci: “Invece di pagare le tasse hanno comprato giocatori”
Era già successo in Lega, ora anche attraverso un comunicato ufficiale il Perugia si scaglia contro la Reggina e la accusa di irregolarità che hanno consentito al club calabrese di prendere parte al campionato. La squadra di Pippo Inzaghi ha anche raggiunto i playoff primo in pieno recupero nell'ultimo turno di campionato e ora sogna addirittura la promozione in Serie A. Nel mezzo però c'è il club umbro che è retrocesso in Serie C dopo essersi piazzato al terzultimo posto con alle spalle SPAL e Benevento che nella prossima stagione dovranno ricominciare dalla Lega Pro.
Attraverso lo sfogo del presidente Massimiliano Santopadre e secondo la ricostruzione dei fatti su quanto accaduto in Assemblea di Serie B nella giornata di ieri, il patron degli umbri avrebbe accusato pubblicamente il presidente reggino Marcello Cardona dopo il suo intervento: "Ha fregato tutti". Santopadre si sarebbe alzato in piedi applaudendo ironicamente prima di essere placato da Luigi De Laurentiis, presidente del Bari, che ha poi chiesto una sospensione dell'assemblea. Il tutto si è poi prolungato ulteriormente con la ripresa dell'assemblea in un clima molto teso. Poche ore fa il comunicato del Perugia che spiega le ragioni del proprio sfogo.
“Si legge oggi che il Perugia si lamenta della Reggina perché è retrocesso e perché non sa accettare il risultato del campo – scrive il club attraverso una nota firmata proprio dal presidente Santopadre – I fatti parlano da soli e lasciamo a chi legge di farsi l’idea che vuole". Ovviamente tutto il discorso è riconducibile ai mancati adempimenti fiscali di cui era accusata la Reggina e che sono costati al club calabrese 5 punti di penalizzazione in classifica dopo un'annata fatta di sanzioni e ricorsi.
"La Reggina ha partecipato al campionato di Serie B appena terminato perché (pur avendo debiti milionari anche per tasse e contributi) essa si è appellata ad una legge dello Stato che consente di proporre ai creditori un importantissimo taglio di quanto loro dovuto: qui parliamo addirittura di un taglio del 95%". Santopadre spiega la sua riflessione: "Giustamente, allora, la Reggina dice: che cosa volete? Stiamo applicando una legge dello Stato. Ed anzi: meglio prendere il 5% che nulla – si legge – Come dicevamo, ognuno si faccia l’idea che vuole. Noi abbiamo parlato di violazione – e clamorosa- delle regole dell’ordinamento sportivo e non delle leggi dello Stato".
Santopadre e il Perugia sono un fiume in piena: "L’ordinamento sportivo impone a chi vi appartiene (e tutte le squadre di B) di attenersi sempre ai principi di lealtà, correttezza e probità. Chi non lo fa è sanzionato – ha spiegato – Domanda: si attiene ai doveri di lealtà, correttezza e probità chi non paga tasse e contributi e lo fa anche nella stagione appena terminata?". Il club umbro spiega tutte le sue titubanze su come sia stata gestita la questione e rincara la dose:
"Nell’ordinamento sportivo, che io che pago puntualmente tutto (e mi attengo ai principi di lealtà, probità e correttezza) sono chiaramente svantaggiato nei confronti di una squadra che, anziché pagare tasse e contributi, con quei soldi ha comprato e contrattualizzato giocatori e allenatore con stipendi molto onerosi". Santopadre chiude la nota con l'ultima frecciata: "Anche qui lasciamo al lettore di farsi l’idea che crede. I fatti parlano da soli”.