Tra Pandev e Elmas, così nasce il piccolo miracolo della Macedonia agli Europei
Nel magazine video che la Uefa ha realizzato sulle varie squadre nazionali che si giocheranno gli Europei, la presentazione della Macedonia del Nord si focalizza sulle parole di Goran Pandev e Eljif Elmas. Le loro sono parole ancora piene di emozione e dalla fortissima carica valoriale, perché entrambi sottolineano come per una nazione così piccola partecipare a un grande evento calcistico internazionale è una favola che questa generazione soprattutto di giovani non dimenticherà mai più. Entrambi hanno già l’idea che quello che hanno fatto e faranno adesso agli Europei è una parte importante della storia del Paese, con tutto il portato sociale che una cosa del genere vuole dire.
Nello specifico Elmas canta le lodi di Pandev, non solo sottolineando la bellissima carriera che ha avuto nelle squadre di club in cui ha giocato, ma soprattutto perché è stato lui a infondere in tutti gli altri calciatori la speranza e poi il desiderio sempre più forte che il miracolo poteva accadere.
“Negli Anni Venti, un geografo positivista, camminò per le vallate chiedendo alla gente se si considerasse serba, bulgara, greca, albanese. Nella maggior parte dei casi ricevette la risposta: siamo macedoni”.
Prima delle qualificazioni per questo Europeo la Macedonia, che dal 2019 diventa Macedonia del Nord, non ha mai realmente impensierito i propri avversari per accedere a un grande torneo. Le qualificazioni a Euro 2020 iniziano però subito alla grande, a Skopje, battendo per 3-1 la Lettonia. I baltici non sono al loro massimo storico però la vittoria con una doppietta di Elmas fa iniziare bene l’avventura.
Tre giorni dopo la prima vera sorpresa. Contro la Slovenia di Oblak e Ilicic a Lubiana, Enis Bardhi pareggia il gol di Zajc e dimostra che la squadra di Igor Angelovski non si arrende al primo ostacolo. In casa perde contro la Polonia per un gol di Piątek e tre giorni dopo contro l’Austria, con una grande prova di Valentino Lazaro. Sono due sconfitte che ci possono stare, ma subirle in casa fa peggiorare di molto la situazione.
In Israele Arijan Ademi raggiunge ancora una volta sull’1-1 la squadra di casa ed è un pareggio che si dimostrerà fondamentale. Il girone riparte con la vittoria esterna sulla Lettonia, davvero poca cosa in questi contesti, ma è la gara del 10 ottobre 2019 a decidere tutto: ancora una volta Elmas segna una doppietta, ma questa volta alla Slovenia. Le sconfitte in Polonia e Austria erano scritte e tutto diventa molto più complicato alla vigilia dell’ultimo turno.
“Quando Tito non sapeva a chi affidare un posto delicato, tra un serbo e un croato spesso sceglieva un macedone e non sbagliava quasi mai”.
Si gioca a Skopje contro Israele, mentre la Slovenia che ha tre punti in più gioca a Varsavia contro la Polonia. Nei minuti di recupero del primo tempo Boban Nikolov segna il gol vittoria per la Macedonia del Nord, mentre bisogna attendere l’81’ per vedere Goralski portare in vantaggio la Polonia. La Macedonia del Nord raggiunge la Slovenia a 14 punti e passa al turno successivo per la vittoria nello scontro diretto.Tutti pensavano che, dopo aver superato uno scoglio così difficile, la Macedonia del Nord si sarebbe accontentata. 8 ottobre 2020, semifinale playoff in casa contro il Kosovo. I macedoni del Nord giocano una buona partita ma al 33’ sono sull’1-1. A deciderla Darko Velkoski, ragazzo proprio di Skopje.
La partita finale però è da giocare a Tblisi, in casa della Georgia che ha superato la Bielorussia nell’altra semifinale. È una partita, dura, spezzettata e nervosa. La decide una giocata da campione di Elmas, ma il tocco finale deve essere il suo, quello di Goran Pandev, un riferimento per tutto il calcio macedone e per tanti ragazzi che giocano adesso in Nazionale con lui.
È stata una grande sorpresa, non solo perché una piccolissima nazione e una Nazionale senza grandi squilli nella storia arrivano agli Europei, ma anche perché è proprio questo giocatore, che ha visto ormai passare i suoi migliori anni, a essere la bandiera della sua squadra. Ma chi conosce Pandev e lo vede giocare ogni weekend con il Genoa conosce la serietà, la dedizione al gioco del calcio e anche l’esempio che sa dare ai più giovani. Grazie a questo esempio, i suoi connazionali hanno osato e sono riusciti a raggiungere un traguardo insperato.