Tra insulti e fischi, amaro ritorno a La Spezia di Italiano: “Non sono quello che dicono e lo sanno”
Non è stata una partita come le altre quella di Vicenzo Italiano contro lo Spezia che fino a giugno scorso rappresentava il suo presente professionale. Poi, l'improvviso cambiamento, la decisione di lasciare il club e la città con cui era riuscito nella storica impresa di raggiungere la Serie A, per sposare la causa della Fiorentina, che era rimasta senza guida dopo il litigio con Gattuso. Un addio che non è stato digerito bene dai tifosi, sentitisi traditi e che hanno manifestato tutto il proprio dissenso alla prima occasione: lunedì sera nel monday night della 25a giornata, quando ospite c'era proprio la Fiorentina.
Un'accoglienza pesantissima, iniziata con i fischi sonori da parte di tutto il Picco alla lettura delle formazioni, con l'apice che è stato raggiunto quando sul monitor è apparso il nome del tecnico della Viola e lo speaker lo ha gridato ai megafoni dell'impianto di diffusione. Un livore che poi è proseguito anche con insulti dalle tribune e cori contro l'ex deus ex machina. Così si è consumato amaramente il ritorno di Italiano sul ‘luogo del delitto'.
Il motivo di tanto rancore? Semplice, l'addio improvviso in estate abbandonando lo Spezia senza preavviso, in modo repentino, quasi furtivo. Come se la piazza non fosse abbastanza per le ambizioni del giovane tecnico abbagliato dalla proposta della Fiorentina di Commisso. Lo stesso Italiano aveva anticipato tutti nella conferenza pre gara: "Ho sbagliato a fare ciò che ho fatto per come l'ho fatto. Avrei dovuto spiegare e manifestare per tempo i miei pensieri e le mie scelte". Un mea culpa che non gli ha evitato la doccia di insulti dei suoi ex tifosi.
Così, nel dopo partita, Italiano è ritornato suo malgrado sullo sgradito ritorno a La Spezia: "Non entro nel merito, mi fermo solamente a dire che non sono quella persona che molti oggi hanno dipinto, e lo sanno". Poche parole ma sentite, nessun riferimento alla vittoria ‘di rapina' al Picco ma una semplice analisi di un match in cui la sua Fiorentina ha avuto la meglio su un buon Spezia. Che si sente ancora tradito da chi aveva scritto la pagina più bella della sua storia.