Tra Atalanta e Inter vince la paura: Miranchuk risponde a Lautaro, finisce 1-1
Atalanta e Inter non si fanno del male, in un periodo complicato per entrambe, e si dividono la posta in palio nello scontro diretto del Gewiss Stadium. Finisce 1-1, punteggio giusto per quanto visto in campo, con l'Inter che porta a casa il rimpianto di un vantaggio sprecato e l'Atalanta che recrimina per 60 minuti troppo timidi. Un pomeriggio che regala ad entrambe le squadre nuovi spunti su cui riflettere.
Atalanta e Inter hanno voglia di vincere ma ancor prima prestano grande attenzione a non prenderle, alla luce di un momento complesso per entrambe. Tra Gasperini e Conte si sviluppa così una partita molto tattica, meno aperta di quanto si potesse aspettare: i ritmi sono compassati e le occasioni si vedono con il contagocce, su entrambi i versanti. Nell'Inter Lautaro Martinez è il più vivace insieme a Vidal, sempre pronto ad inserirsi in zona gol. Nell'Atalanta Gomez e Malinovskyi sono nel vivo del gioco ma faticano ad innescare Zapata. Ne viene fuori uno 0-0 che dopo 45 minuti è il risultato più giusto per quanto visto in campo.
Serve una fiammata per cambiare volto alla partita ed è quella che si materializza dopo un quarto d'ora scarso di ripresa: Lautaro Martinez trova il tempo giusto su cross di Young e batte Sportiello. Il gol produce una scarica di adrenalina nell'Inter più che una reazione dell'Atalanta e gli uomini di Conte sfiorano il raddoppio in un paio di circostanze, con Sportiello decisivo su Vidal e Barella. Nel frattempo Gasperini riorganizza la Dea inserendo Miranchuk, Muriel e Lammers per dare più vivacità ad un attacco che si era progressivamente spento con il passare dei minuti. Mosse che funzionano, perché l'Atalanta guadagna campo e mette l'Inter sotto pressione, trovando la rete del pareggio proprio grazie alla combinazione di due neo-entrati: Muriel serve Miranchuk che dal limite trova il sinistro vincente per battere Handanovic. L'ultima grande emozione di una partita meno spettacolare di quanto previsto, in cui ha vinto la paura di perdere.