Tra Allegri e Bonucci è cambiato tutto all’improvviso: “Prima pensava più a se stesso”
Ogni partita che passa, si torna a vedere una Juventus sempre più a immagine e somiglianza di Massimiliano Allegri. Solida, concreta, poco appariscente ma efficace quanto basta per portare a casa la vittoria, come è successo nel derby contro il Torino che allunga a tre la striscia di successi consecutivi in Serie A.
Il tecnico livornese ha visto cose buone e altre meno nei combattuti 90 minuti contro il Toro: "C’è da migliorare il palleggio, nel primo tempo siamo rimasti un po’ sui binari. Nel post-sosta abbiamo migliorato la comprensione dei momenti. Mi sarebbe dispiaciuto non vincere una partita giocata così, forse la migliore. Già nel primo tempo potevamo segnare, poi ci ha pensato Manuel per fortuna".
Questa Juve sta ancora lavorando sulla creazione di nuovi punti di riferimento, in campo e non, sul piano tattico e carismatico: "Chiesa ha fatto bene il centravanti nel secondo tempo, ma già nel primo aveva giocato bene alcune palle. È entrato bene anche Kaio Jorge, si vede che è una ragazzo sveglio. E anche Kulusevski ha giocato bene. Kean ha fatto bene a parte quelle due tre palle che ha perso nel primo tempo, lui diventa devastante quando la squadra è vicino all’area".
Tanti giovani, come De Ligt, stimolato da Allegri e ora in miglioramento: "Più giocano, più acquisiscono esperienza. De Ligt è già un giocatore importante, sta crescendo molto. Lui viene da un calcio diverso, abituato ai riferimento sull’uomo. Deve migliorare la fase di lettura delle situazioni, che non sono tutte uguali. Ora è più sereno perché viene da buone prestazioni e può solo migliorare ancora. Ha il vantaggio di giocare con Chiellini che ha fatto un’altra partita straordinaria".
Non c'era Bonucci, in panchina per tutta la gara e nel finale praticamente assistente di Allegri per quanto ha interagito a bordo campo con lui. L'istantanea di un rapporto ormai del tutto sereno dopo gli screzi che avevano accompagnato la precedente gestione del tecnico livornese: "Con lui e Chiellini siamo stati tanti anni insieme, siamo ancora insieme. Prima che essere un grande giocatore, è cresciuto molto sul piano della tranquillità, della responsabilità. Prima pensava un po’ più a se stesso. Sono molto contento di lui".