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Townsend racconta il Ronaldo furioso: “Gliel’ho detto tre o quattro volte, alla fine ha ceduto”

Le immagini di Cristiano Ronaldo furioso al termine di Manchester United-Everton hanno fatto il giro del mondo: il portoghese ha digerito molto male l’esito dell’incontro ma soprattutto la panchina cui lo ha destinato Solskjaer a inizio match. Adesso Andros Townsend svela cosa è successo quando si è avvicinato al portoghese a fine partita.
A cura di Paolo Fiorenza
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Ci vuole un bel coraggio per avvicinarsi al Cristiano Ronaldo furioso che si è palesato a tutto il mondo sabato pomeriggio mentre usciva dal terreno di gioco di Old Trafford al termine di Manchester United-Everton. La panchina iniziale cui lo ha destinato Solskjaer e l'esito del match, terminato in pareggio, hanno decisamente rovinato l'umore del campione portoghese, che aveva anche dovuto assistere – poco dopo il suo ingresso in campo nella ripresa – alla rete del pareggio di Andros Townsend, che il giocatore dei Toffees aveva avuto la bella idea di festeggiare imitando la celebre esultanza di CR7.

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La successiva scena immortalata a fine partita, con Townsend che si è diretto verso Ronaldo mettendogli la mano bonariamente sulla spalla trovando in cambio il gelo assoluto del portoghese, ha fatto pensare che l'ex juventino avesse ignorato del tutto l'avversario, magari anche ritenendo che lo avesse voluto sbeffeggiare con la sua esultanza. In realtà l'esterno inglese voleva in quel modo omaggiare il campione di Funchal, come da lui stesso rivelato al termine del match: "Ronaldo è il mio idolo, sono cresciuto guardando lui, passavo ore sul campo di allenamento cercando di eseguire le sue tecniche".

Adesso Townsend svela a Talksport cosa è successo in quegli attimi in cui si è avvicinato a CR7 prima che il portoghese imboccasse il tunnel che porta agli spogliatoi: "Mi sono posto l'obiettivo di non lasciare Old Trafford senza la maglia di Cristiano Ronaldo. Avete visto dopo il fischio finale, sono corso dritto da lui, non so cosa stesse mormorando ma non era inglese. Stava borbottando in portoghese e gli ho chiesto tre o quattro volte la sua maglietta. Alla fine ha ceduto e ha detto che me l'avrebbe data dentro. Ho dovuto aspettare all'interno dello spogliatoio e per fortuna l'ho avuta. Quella maglia la terrò con me". Insomma, pur palesemente contrariato contro i suoi compagni, Solskjaer e chiunque altro si frapponga tra lui e la vittoria, Ronaldo ha esaudito il sogno di Townsend, regalandogli la preziosa maglietta numero 7 dei Red Devils.

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