Totti: “Dovevo ritirarmi dopo un Roma-Torino in cui segnai due gol, me lo disse pure Ilary”
Sono giorni molto tristi questi per Francesco Totti, che ha perso il papà, Enzo che è morto lunedì scorso all'età di 76 anni. Nei giorni scorsi l'ex numero 10 della Roma aveva rilasciato un'intervista a Vanity Fair, e l'aveva concessa pochi giorni prima dell'uscita del suo docu-film: "Mi chiamo Francesco Totti". In questa intervista la leggenda giallorossa ha parlato di sé stesso, della sua carriera, e anche di Luciano Spalletti: "Oltre i figli, la famiglia le cose che contano davvero? La parola data. Non servono firme, contratti o avvocati. Basta una stretta di mano. Basta guardarsi negli occhi. Certe cose me le hanno insegnate fin da quando ero bambino e io a certe cose credo ancora".
L'addio al calcio, potevo ritirarmi un anno prima
Per ogni atleta il ritiro è il momento più doloroso, è anche il più temuto. La vita cambia, anzi viene stravolta. Solo nell'ultimo anno di carriera Totti iniziò a pensare all'addio al calcio giocato, ma rivela di aver pensato allo stop in una sera magica, quella di un Roma-Torino, in cui entrò in campo e nel finale in quattro minuti realizzò una doppietta. Ci pensò concretamente, ma poi la tentazione di giocare fu molto forte:
Sapevo che prima o poi quel momento sarebbe arrivato, ma ho iniziato a considerare l'ipotesi solo nell'ultimo anno. Nella stagione precedente avevo capito che non avrebbero voluto rinnovarmi il contratto: però poi, ogni volta che subentravo cambiavo le partite e facevo gol. Dopo quella con il Torino, dove entrando a 4 minuti dalla fine ne feci due, me lo rinnovarono a furor di popolo. Mi sarei dovuto ritirare in quella sera perfetta, dopo l'apoteosi, come mi suggerì Ilary e ci pensai anche. Poi dopo una notte insonne decisi di continuare, ma il rapporto con lui purtroppo era già compromesso.
Il difficile rapporto con Spalletti
L'allenatore con cui ha lavorato per più anni Totti è stato proprio Spalletti, tecnico dei giallorossi in due fasi diverse. Non si sono mai amati troppo, andarono vicinissimi allo scontro fisico e dopo una litigata Totti abbandonò il ritiro di Trigoria. E ancora oggi l'ex calciatore non sa se darebbe la mano all'allenatore toscano:
Più mi impegnavo, più lui cercava la rottura, la provocazione, il litigio o il pretesto. Capii in fretta che in quelle condizioni proseguire sarebbe stato impossibile.Così, per la prima volta in 25 anni di Roma, tra gennaio e febbraio, mollai. Nel calcio si sbaglia, sbagliamo tutti. Diciamo che dovrei capire in che luna sto quel giorno, come mi sveglio, se sono di buon umore.