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Totti: “Cassano perse un assegno, andò contro la mia famiglia e la tata. Non potete capire cosa fece”

Francesco Totti e Antonio Cassano sono tornati sulla storia dell’assegno che portò ad una lite tra i due ai tempi della Roma. Una situazione che ora viene ricordata con il sorriso.
A cura di Marco Beltrami
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Non basterebbe forse un libro per raccogliere tutti gli aneddoti con protagonisti Cassano e Totti ai tempi dell'avventura condivisa alla Roma. Uno memorabile è quello relativo al famigerato assegno che fece litigare l'ex attaccante barese e il suo compagno di reparto. Una situazione per certi versi surreale, che oggi fa sorridere entrambi i protagonisti che ne hanno parlato nell'ultima puntata di Viva el Futbol.

Cassano, Totti e l'assegno perduto

In realtà di questa storia particolare, Cassano l'aveva già anticipata senza dare però troppi dettagli. Tutto risale ai tempi in cui FantAntonio viveva a casa della famiglia di Totti, ospitato dal papà e dalla mamma e trattato come se fosse un figlio. I rapporti s'incrinarono perché l'ex calciatore di Real Madrid, Inter e Milan perse un assegno e iniziò a dubitare: "L'avevo lasciato sotto il sediolino dell'auto e io invece pensavo che se lo fossero preso loro".

La vicenda è tornata d'attualità durante il format con Adani e Ventola, e questa volta è stato Totti a raccontare quei giorni abbastanza travagliati: "L’avrei ammazzato vi giuro. Mi ricordo che ci perdemmo un assegno, non lo trovavamo più. Mi sa che gli era cascato in macchina, sotto il sedile quando alzavi il freno a mano. Non potete capire cosa ha fatto, un film. Una sceneggiata". Eppure il Pupone cercò di far ragionare il suo amico ancor prima che compagno di squadra: "Ma può darsi che ti è cascato… niente, non c’era nulla da fare. Si era impuntato, è andato contro mia madre, mio padre, contro tutti".

Adani basito dal comportamento di Cassano, le risate di Totti

Adani è basito dal comportamento dell'epoca di Cassano, e giustamente si è chiesto il motivo della mancanza di fiducia nei confronti di persone che lo avevano fatto sentire a casa: "Ma perché fai una roba così? Ti hanno ospitato, eri a casa loro". La risposta di Cassano? Un'ammissione di colpa: "Perché ero un cog…ne, per tre mesi mi hanno ospitato ed ero il terzo figlio loro. Mi facevano mangiare, bere. Oggi sono oro rispetto all'epoca". Se la prese addirittura con la tata, senza voler sentire ragioni: "Dissi alla tata, quella povera Crista, ‘mi hai rubato l’assegno'. Questo (Totti, ndr) mi disse: ‘Ma li mortacci tua, guadagno molto più di te, sono più ricco di te, devo rubare io a  te'. Chissà cosa mi frullava nella testa". La chiosa finale è stata di Totti, all'insegna delle risate: "Ci può stare pure dai, l’incoscienza. La cosa bella era che l’assegno era intestato lui perciò pure se lo avessimo preso. Era una bomba a mano".

Insomma tutto è passato, anche se all'epoca le cose presero una piega particolare. D'altronde i due litigarono pesantemente proprio per una questione di soldi, come svelato da Cassano in passato. Una frizione costata cinque anni di stop alle comunicazioni tra i due: "Siamo andati insieme a C'è Posta per te (la trasmissione televisiva, ndr) e un mio amico, di cui mi fidavo, mi ha detto ‘Francesco ha guadagnato 100mila euro e tu hai preso 10mila'. Può darsi che tu guadagni di più visto sei più importante di me, io ero giovane, ma una differenza così no. Sono andato da lui e gli ho detto che era una mer.a e mi aveva truffato. Non ci siamo parlati per anni. Poi a distanza di tempo ho scoperto che non era vero, è la verità. Mi sono incazzato per nulla? Sì, io mi incazzo per niente…".

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