Tottenham paralizzato dal Covid, 13 i positivi. Conte: “Abbiamo paura, perché rischiare?”
Tredici positivi al Covid tra calciatori (8) e membri dello staff (5). Due in più rispetto a martedì quando era scoppiato il caso (11 infetti) che aveva messo in allarme gli Spurs. Il focolaio propagatosi nel Tottenham è divenuto un incendio che il vento del contagio alimenta poco alla volta. Sono undici i calciatori rimasti disponibili ma per la Uefa la partita di Conference League contro il Rennes si può giocare. Quanto alla Premier League, il club chiederà il rinvio della sfida con il Brighton.
Nella conferenza stampa alla vigilia della gara di Coppa il tecnico, Antonio Conte, ha espresso grande preoccupazione per quel che sta accadendo. "Il problema è molto grave", ha ammesso l'ex allenatore dell'Inter: il timore più grande che paralizza tutti i tesserati è trasmettere il coronavirus anche alle famiglie. "Ogni giorno abbiamo sempre più casi – le parole del manager -. Siamo tutti abbastanza spaventati. Perché dobbiamo rischiare? Questa è la mia domanda. Oggi sono stati riscontrati altri due positivi. E domani, ce ne saranno ancora? Potrei esserci anche io tra loro? Non lo so. Meglio me che un giocatore sicuramente. Ma non penso non sia giusto per nessuno. Tutti noi abbiamo contatti con le nostre famiglie".
Dieci minuti, tanto è durato il colloquio del tecnico salentino con i giornalisti. "Parlare di calcio oggi è impossibile, quel che sta succedendo mi sta rattristando", è la chiosa dell'ex ct della Nazionale che si trova in una situazione tremenda anche sotto il profilo emotivo. Da un lato le norme della Uefa, con la stessa Federazione che non sembra intenzionata a concedere deroghe, dall'altro la preoccupazione legittima da parte della società londinese. Il regolamento, però, non lascia scappatoie: secondo le norme previste in tempo di pandemia, il match sarebbe in pericolo solo se Spurs gli Spurs avessero a disposizione meno di 13 giocatori dalla loro lista A di 25 uomini o nessun portiere da schierare.