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Totò Schillaci racconta il dramma del tumore: “Non ho più il retto, vorrei continuare a vivere”

L’ex bomber dell’Italia Totò Schillaci qualche mese fa si è trovato di fronte ad una diagnosi terribile: “Il mondo mi è caduto addosso”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Salvatore Schillaci è nell'immaginario collettivo il bomber immortale dei Mondiali di Italia '90: l'attaccante siciliano, allora in forza alla Juventus, non era destinato a giocare titolare nella squadra di Vicini, ma nel corso del torneo divenne uno dei simboli assieme a Roberto Baggio di quella meravigliosa Nazionale che fu battuta in semifinale dall'Argentina di Maradona e poi si piazzò terza vincendo la finalina contro l'Inghilterra grazie proprio alle reti dei due attaccanti.

Totò Schillaci in azione ai Mondiali di Italia '90
Totò Schillaci in azione ai Mondiali di Italia '90

Dopo il ritiro dal calcio giocato, Totò ha vissuto diverse vite, venendo eletto come consigliere comunale a Palermo nel 2001 (ma dimettendosi due anni dopo) e poi tornando ad essere un volto noto della TV grazie alla partecipazione al reality ‘L'isola dei famosi', dove si classificò terzo. Da allora Schillaci non è mai sparito dagli schermi, tra la partecipazione ad un film e qualche apparizione televisiva. Adesso lo rivedremo su Sky come concorrente assieme alla moglie Barbara della nuova edizione di ‘Pechino Express': una rivincita sulla vita dopo la botta della diagnosi di tumore all'intestino che gli ha fatto passare momenti terribili.

"Il mondo mi è caduto addosso – racconta ricordando la notizia che lo gettò nello sconforto nel gennaio dell'anno scorsosono andato in depressione, avevo paura di morire. In mente mi è venuto di tutto, ma fortunatamente questo brutto male era circoscritto al colon, non ha danneggiato altri organi ed è stato tolto. Non ho più il retto e lo sfintere. Però tra morire e avere questi problemi, meglio qualche piccolo problema".

Schillaci oggi, a 58 anni
Schillaci oggi, a 58 anni

Nelle parole dell'ex bomber palermitano si avverte la paura di chi sa che non può comunque abbassare la guardia: "Sono stato operato due volte, poi a distanza di sei mesi mi hanno trovato una piccola macchiolina sulla cervicale, me l'hanno bruciata una settimana fa con la radioterapia e oggi ho i controlli per sapere se tutto è a posto. Ma mi sento bene, vorrei continuare a vivere. E l’esperienza di Pechino Express, girato in India, mi ha dato nuovo coraggio e forza: nonostante le difficoltà la vita va avanti".

Anche Schillaci non è rimasto insensibile all'allarme lanciato da Dino Baggio su una possibile correlazione tra le morti ‘sospette' di tanti giocatori e l'abuso di farmaci nel calcio italiano di qualche anno fa: "Prendevamo qualsiasi cosa ci davano, ma sotto controllo medico – spiega al Corriere della Sera – Collegare queste malattie al passato? Non ci voglio nemmeno credere, spero non sia così e voglio avere fiducia nei medici".

Totò spende parole bellissime per la moglie Barbara, bastone insostituibile che lo ha sorretto durante la battaglia al tumore: "È stata il mio medico personale, in tutto. Mi è stata sempre vicino: non volevo uscire, ero depresso, ho sofferto, ho avuto dolori. Lei c'era, mi ha preso per i capelli e mi ha detto di riprendermi la mia vita. È stata una guerriera, mi ha tenuto in piedi. Ero perplesso sul partecipare a Pechino Express perché mi ero appena ristabilito dal tumore, ma le rassicurazioni dei medici e la volontà di mia moglie hanno fatto la differenza. Non sono partito in condizioni ottimali, ma lo spirito di adattamento non mi è mai mancato".

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