Torna la maledizione su Guardiola: “Non vincerà più la Champions, gli sciamani non lo permetteranno”
L'incredibile rimonta del Real Madrid sul Manchester City al 91′ della semifinale di ritorno di Champions League manda Carlo Ancelotti nel paradiso degli allenatori – è l'unico nella storia ad aver raggiunto 5 finali, 3 col Milan e 2 col Real, vincendone 3 – e certifica l'ennesimo fallimento di Pep Guardiola nella massima competizione europea da quando ha vinto l'ultima delle due Champions sulla panchina del Barcellona. Correva l'anno 2011, la squadra di Messi, Xavi e Iniesta batteva 3-1 il Manchester United nello stadio di Wembley a Londra.
Da allora solo delusioni per il 51enne tecnico catalano, nei suoi ultimi anni al Barcellona, poi al Bayern Monaco e adesso al City: 6 volte complessivamente eliminato in semifinale, con la sola finale raggiunta l'anno scorso e persa contro il Chelsea. Peraltro prima della scorsa stagione il ruolino di Guardiola da quando nel 2016 ha preso le redini della squadra dello sceicco Mansour è davvero disastroso: fuori agli ottavi contro il Monaco il primo anno, poi tre eliminazioni nei quarti di finale. Davvero poco in rapporto agli investimenti massicci della proprietà emiratina. La sconfitta col Real Madrid è di quelle che fanno davvero male e attiene all'imponderabile assoluto dello sport: dopo il fischio finale sono diventati virali screenshot in cui durante gli ultimi minuti del match si calcolava la possibilità live di passaggio del turno: era 99% contro 1% a favore del City.
Eventi inspiegabili, coincidenze astrali che capitano davvero raramente, in ultima analisi materia oscura per la ragione umana. Materia di cui sono fatte le maledizioni, come quella che pende sul capo di Guardiola dal 2018. Fu Dimitri Seluk, agente di Yaya Touré, a lanciare la dannazione perpetua sul catalano dopo che il centrocampista ivoriano era stato sbattuto in panchina dall'allenatore del City, che di fatto lo forzò ad andare via a fine anno.
Touré lasciò gli Sky Blues dopo 8 anni in cui era stato uno dei pilastri della squadra ed il suo procuratore tuonò: "Guardiola ha messo tutta l'Africa contro se stesso, molti tifosi africani si sono allontanati dal Manchester City. E sono sicuro che molti sciamani africani in futuro non permetteranno a Guardiola di vincere la Champions League. Questa sarà per Guardiola una maledizione africana. La vita mostrerà se ho ragione o no. Il fatto che Guardiola abbia posto fine alla carriera di Yaya al Manchester City non è nemmeno un errore, è un crimine. Ma il boomerang tornerà, Pep. Vedrai cosa sono gli sciamani africani. Ricordalo sempre".
Un pensiero a queste parole Guardiola probabilmente lo avrà mandato mentre incredulo assisteva all'ennesimo disfarsi del suo City sul palcoscenico della Champions. Adesso c'è da serrare le file e non accusare il contraccolpo psicologico in campionato, dove a 4 giornate dalla fine De Bruyne e compagni devono difendere un punticino di vantaggio sul lanciatissimo Liverpool. "Passeremo dei giorni brutti", dice stravolto Pep al termine della partita. Neanche lui sa spiegare cosa sia successo. Roba da andare a farsi benedire…