Torino-Napoli, le pagelle sul risultato di 0-0
Il Napoli impatta a Torino per 0-0 e si allontana, in attesa di Inter-Juventus, dal terzetto di testa collezionando l’ennesima delusione di una stagione, al momento, al di sotto delle ambizioni e della aspettative di ambiente e società. Con tanti calciatori, da Lozano a Insigne, da Allan a Ghoulam, sotto la sufficienza o, almeno, incapaci di fare il possibile per avere la meglio di un buon Toro. Che prima difende, e poi attacca, specie nella ripresa, poggiando le sue velleità sulle disfunzionalità degli avversari e su una prestazione, quella dei partenopei, che incoraggia i padroni di casa. Che pure ci provano, ma senza profitto, con Manolas, Luperto e anche Meret a chiudere tutto. Napoli, invece, troppo simile a quello visto in Belgio, e quindi troppo brutto per essere vero e assolutamente involuto rispetto al trionfo col Liverpool e al recente passato di marca ancelottiana. E così, al termine di questo Torino-Napoli, ecco duelli individuali e di reparto fra piemontesi e campani.
Zielinski e Fabian Ruiz ci provano, Rincon e Baselli solidi
A centrocampo, dove si gioca buona parte della gara, è pura bagarre. Il Torino prova a ostruire le sortite del Napoli, che tiene il pallino di gioco per sé, con i campani che tentano, nell’inedito terzetto di centrocampo, di costruire qualcosa di importante. Per azionare l’attacco smart composto (almeno in avvio) da Insigne, Lozano e Mertens e fare male al pacchetto arretrato dei padroni di casa. E la fonte della manovra degli ospiti risiede nella vena, discontinua e spesso incerta, di Fabian Ruiz e Zielinski bravi coi piedi, negli inserimenti, in alcune intuizioni, nel velocizzare il gioco ma poco costanti e, alla lunga, imprecisi. Col Torino che riesce a leggere bene gli spunti del tandem polacco-spagnolo grazie al dinamismo di Rincon, e alle coperture preventive di Baselli, e poi di Meite, più utili in interdizione che in fase attiva.
Lozano inefficace, Laxalt e Lyanco fanno buona guardia su di lui
Ancelotti decide di non bocciare Lozano dopo l’opaca prestazione del messicano in Champions contro il Genk. E infatti l’ex tecnico del Bayern Monaco lo rilancia nell’undici titolare confidando nella voglia del Chucky di dimostrare il suo valore. Missione, ancora una volta, miseramente fallita dall’ex Psv Eindhoven che, largo a destra nel 4-3-3 collettivo, non riesce mai a sfondare da quelle parti trovando un Laxalt e un Lyanco molto attenti su di lui. Che però ci mette del suo per farsi ostacolare con profitto dal duo granata per colpa di una andatura lenta, prevedibile, priva di spunti per un match, in sintesi, simile a quello disputato in Belgio. Per un caso, l’ennesimo in casa Napoli, che occorre risolvere presto. Lozano è il colpo più costoso della storia degli azzurri e deve dare quel contributo che tutti, tifosi e addetti ai lavori, attendono da lui.
Buona la prova di Ansaldi, Hysaj esce anzitempo. Di Lorenzo al top
Nel gioco delle fasce, quella più intensa è di sicuro quella destra del Torino, quella sinistra del Napoli. Con Ansaldi, specie nel primo tempo, bravo ad avere la meglio sul diretto avversario, a crossare in qualche circostanza e a sfiorare il punto del vantaggio, dell’1-0, allo scadere della prima frazione con Meret, nell’occasione, bravissimo a respingere le velleità dell’argentino. Che domina contro Hysaj, che esce anzitempo per infortunio, per poi continuare a fare la differenza nella sua zona contro l’algerino Ghoulam. Incapace di sostenere la manovra dei suoi e costringere alla difensiva l’ex Rubin Kazan e Inter. Come fa sempre Di Lorenzo, nella pochezza offensiva dei suoi, con l’ex Reggina che festeggia al meglio la convocazione in nazionale con una prestazione, come di consueto, molto solida e concreta.
Male Insigne, Verdi frizzante nel Toro
La tribuna di Genk, a giudicare dalla prestazione serale di Insigne, era più che meritata per il capitano del Napoli. Che stasera, invece di mangiarsi letteralmente il campo per la rabbia dell’esclusione europea, vivacchia in mezzo al terreno di gioco, mette insieme pochissime giocate utili, si fa vedere poco e scompare nella mediocrità, generale per larga parte del match, del Napoli. Una mediocrità lontana anni luce dall’ex azzurro Verdi che dall’altra parte si fa valere, lotta, appoggia con continuità Belotti e crea spesso le premesse, davanti, per fare male. Ogni azione granata passa per i piedi del numero #24 che dimostra, anche contro i suoi ex compagni, di stare entrando nel vivo del gioco, e dei meccanismi, del Torino di Mazzarri.
Tabellino e voti
Torino (3-5-2) #39 Sirigu 6; #5 Izzo 6.5, #33 N'Koulou 6, #4 Lyanco 6.5; #15 Ansaldi 6.5, #88 Rincon 6, #8 Baselli 6+ (Dal 70’ Meite 6), #93 Laxalt 6-, #7 Lukic 5.5 (Dal 83’ Aina s.v.); #24 Verdi 6.5 (Dal 89’ Iago Falque s.v.), #9 Belotti 6. A disposizione: #16 Ujkani, #25 Rosati; #14 Bonifazi, #30 Djidji, #34 Aina; #23 Meite, #21 Berenguer, #10 Iago Falque; #22 Millico. Allenatore Walter Mazzarri 6+
Napoli (4-3-3) #1 Meret 6.5; #22 Di Lorenzo 6.5, #44 Manolas 6.5, #13 Luperto 6.5, #23 Hysaj 6- (Dal 34’ Ghoulam 5.5); #5 Allan 5.5, #8 Fabian Ruiz 6-, #20 Zielinski 5.5; #24 Insigne 5- (Dal 67’ Llorente 5.5), #11 Lozano 5 (Dal 61’ Callejon 5.5), #14 Mertens 6. A disposizione: #25 Ospina, #27 Karnezis; #2 Malcuit, #62 Tonelli, #31 Ghoulam; #70 Gaetano, #7 Callejon, #12 Elmas, #34 Younes; #9 Llorente, #99 Milik. Allenatore Carlo Ancelotti 5