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Toni Kroos contro il taglio degli stipendi ai calciatori: “È come fare una donazione ai club”

Toni Kroos, stella del Real Madrid e delle nazionale tedesca, non sembra troppo convinto dell’eventuale taglio degli stipendi da parte dei club, preferirebbe ricevere l’intero salario e donare una parte di esso in beneficenza: “Una rinuncia è come una donazione a nulla, o al club. Sono favorevole a ottenere il pieno stipendio pagato e fare cose sensate con esso”
A cura di Marco Beltrami
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Anche al di fuori dei confini nazionali, l'argomento relativo al taglio degli emolumenti dei calciatori fa discutere. Toni Kroos, perno del centrocampo del Real Madrid, e della nazionale tedesca ha detto la sua sull'argomento, dimostrandosi molto preoccupato per il sistema calcio. Il calciatore teutonico non sembra troppo convinto dell'eventuale taglio da parte dei club, preferirebbe ricevere l'intero stipendio e donare una parte di esso in beneficenza

Per Toni Kroos rinunciare ad una parte dello stipendio è come fare una donazione al club

Toni Kroos è intervenuto sulla questione del taglio degli stipendi dei calciatori ai microfoni di Steil extra!", Il podcast di SWR Sport ,in occasione della discussione relativa agli effetti che il Coronavirus sta producendo sul mondo del calcio. Il centrocampista del Real ha partecipato al dibattito sulla necessità del provvedimento legato alla riduzione degli stipendi dimostrandosi non troppo favorevole: "Una rinuncia è come una donazione a nulla, o al club. Sono favorevole a ottenere il pieno stipendio pagato e fare cose sensate con esso. A tutti è chiesto di aiutare dove è necessario – e ci sono molti posti in cui è necessario". Il campione del mondo nel 2014 dunque preferirebbe ricevere l'intero stipendio per poter poi devolverne parte in beneficenza.

Gli effetti devastanti del Coronavirus sul mondo del calcio

Per quanto riguarda poi il movimento calcistico, Kroos è molto negativo e teme le ripercussioni della pandemia. Sono tanti i problemi da affrontare per i vertici del mondo sportivo: "Molti club mancano di entrate pianificate. Dipende anche da quanto tempo tutto si ferma. Se, ad esempio, la partita si gioca di nuovo a maggio, si troveranno sicuramente soluzioni. Se ci vorrà fino all'inverno, posso immaginare che l'una o l'altra squadra non lo farà più. Ciò cambierebbe il calcio come lo conosciamo"

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