Toney ipnotizza Sommer con il rigore più matto degli Europei: lo fissa senza mai guardare la palla
Ci vuole una buona dose di coraggio e altrettanta sfrontatezza per battere un calcio di rigore come Ivan Toney. A chi non l'ha visto in diretta, il tam tam dei social mostra la lucida follia dell'attaccante dell'Inghilterra che si presenta sul dischetto con freddezza assoluta e consapevolezza dei propri mezzi. Sa di avere di fronte a sé un portiere, Sommer, che allena i riflessi con occhiali speciali ma a lui non importa. E allora prende la sfera, la deposita sul dischetto e calcia un penalty no-look. Cosa fa? Non guarda mai la palla, tira e basta. La buona sorte gli è amica e, nonostante l'estremo difensore della Svizzera indovini anche l'angolo, può dinanzi a quella conclusione così precisa.
Toney sul rigore no-look contro la Svizzera: "Li batto sempre così"
"Come fai a non guardare nemmeno la palla?!", urlano in diretta alla BBC. La punta del Brentford fa spallucce e in conferenza stampa si mostra glaciale come dagli undici metri. In buona sostanza, ritiene di aver fatto nulla di sorprendente perché quello è il suo modo da sempre di comportarsi in quelle situazioni. Un video apparso in rete che risale al 2019 gli dà ragione e fa vedere come sia ormai diventata una sua specialità. "Non guardo mai la palla quando tiro un rigore, è la mia routine", è la spiegazione che dà ai media d'Oltremanica.
La scelta che appare folle in un momento così delicato
La sequenza videoclip e l'obiettivo delle telecamere hanno catturato anche quegli istanti così carichi di tensione. Dalla borraccia di Jordan Pickford (sulla quale aveva annotata la lista delle abitudini dei tiratori elvetici) agli occhi spalancati di Toney e fissi sull'avversario: questi fotogrammi scandiscono l'alfa e l'omega dei tiri dal dischetto. Palmer, Bellingham e Saka avevano già fatto centro tenendo inalterato il vantaggio acquisito per l'errore commesso da Akanj. Toney ascolta le ultime indicazioni di Orsato e mette in scena il rituale che lo caratterizza. Dal 2019 a oggi è il suo marchio di fabbrica. E contribuisce a mandare i Tre Leoni in semifinale.
Dal 2019 a oggi è il suo marchio di fabbrica calciare in quel modo
Attende il fischio del direttore di gara e parte: non ha mai guardato la palla se non al momento di posizionarla sul dischetto nella maniera migliore, facendo attenzione a eventuali irregolarità del terreno, poi ha tenuto gli occhi completamente puntati su Sommer. Sapeva che una sola indecisione poteva essere fatale, tanto valeva aggrapparsi alle sue certezze. E lo ha fatto senza troppi fronzoli, né rincorse sulla palla o finte per ingannare l'estremo difensore: l'ha infilata alla sua destra, poi l'ha scrutato quando era a terra. È stato come ipnotizzarlo, l'urlo della folla di fede inglese e la sua esultanza sono stati come uno schiocco di dita.