Tonali shock, dal Milan al Newcastle per 75 milioni: stipendio di 10 milioni per 6 anni
La volontà di Sandro Tonali è abbastanza chiara. C'è un'operazione di mercato che è apparecchiata e adesso poggia anche sulla persuasione del calciatore, che sembra aver superato ogni resistenza interiore. C'è un compratore, il Newcastle, che è disposto a mettere sul piatto 70 milioni (o quasi). C'è un venditore, il Milan, che nell'idea del nuovo corso (dopo l'addio a Paolo Maldini) non si lascia fuorviare dal cuore quando c'è un buon affare da concludere, gioca al rialzo e porta l'asticella fino a circa 80 milioni (70 + 5 e rotti, inserendo nella conta anche una percentuale in bonus), è pronto a reinvestire il capitale incassato in maniera diversa.
Poi c'è un'offerta per il calciatore che fa vacillare, nonostante non avesse messo in programma di andar via: 7.5, anche 8 milioni di euro netti di stipendio a stagione (che possono arrivare a 10 coi bonus) per sei anni di contratto. È tanto, molto di più di quanto guadagna attualmente o potesse immaginare nell'immediato. Perché dall'altra parte della Manica, grazie al dio denaro che scorre a fiumi nella Premier League che parla arabo, possono questo e altro.
Basta poco, un cenno. E si chiude entro tempi abbastanza brevi. Tutto lascia pensare sia così alla luce del pensiero stupendo che è nato un poco strisciando ed è divenuto reale, tangibile. L'incartamento è lì, foglio su foglio, pagina dietro pagina, per essere firmato. Il Newcastle deve compiere ancora un piccolo sforzo.
Il subbuglio che c'è nella testa del centrocampista, che in rossonero chiese perfino il permesso a Gattuso per indossare la maglia numero 8 ("prendila e spacca tutto", gli disse), ha bisogno ancora di qualche ora di riflessione perché la matassa dei ragionamento (e delle emozioni) si sbrogli e si trasformi in una decisione concreta. Che non è semplice ma stuzzicante e fa sì che un principio di accordo, un'intesa di massima ci sia. Insomma, la disponibilità c'è: ragioniamo e vediamo come fare sotto l'egida del Milan che ha fatto una richiesta precisa in termini economici.
Non è solo questione di vil denaro, fosse solo per quello ci sarebbe da dare l'assenso senza pensarci troppo. Ti propongono un tesoretto per giocare nel campionato più ambito al mondo, cosa fai? Nell'animo di Tonali, che immaginava il Milan ancora nel suo futuro, ha iniziato a farsi largo con forza l'opzione di fare i bagagli e andare in Inghilterra, sposando un progetto ambizioso e ricco, misurandosi in un calcio che dall'Italia è lontano anni luce per tutto, dalle strutture alle capacità di investimento fino alla visibilità globale, cedendo alle lusinghe di un club che lo vuole fortemente.
Dan Ashworth, direttore sportivo del Newcastle, è a Milano per chiudere la trattativa. Sul taccuino aveva segnati un paio di nomi: uno, però, era sfumato di nerazzurro… si trattava di Nicolò Barella dell'Inter, altro talento del centrocampo che ha molti estimatori all'estero. La reticenza dell'ex Cagliari (e della società rispetto alla proposta quantificata) ha spento sul nascere ogni contatto. Per Tonali e il Milan, no. C'è una crepa nella quale si può fare breccia. Anzi, è aperta già. C'è una porticina di sicurezza nel cuore che equivale a una sorta di exit-strategy che può mettere tutti nelle condizioni di perfezionare la transazione, compreso il calciatore che si trova di fronte a una scelta di vita radicale sotto il profilo umano e sportivo.
Cosa accadrà in caso di addio al Milan? C'è la possibilità di battere la concorrenza facendo all-in su Frattesi del Sassuolo, il cui agente sta tessendo la trama migliore per il suo assistito che è molto richiesto (anche Inter e Juventus hanno fatto passi significativi), su Marcus Thuram oppure dirigersi su Milinkovic-Savic della Lazio. Tutto può accadere. Ma perché l'effetto domino inizi serve che Tonali parli. Sì o no, il cerino è in mano a lui.