Tonali, i numeri del suo avvio in Serie A sono da paura: il Napoli lo ha messo nel mirino
Tonali è un patrimonio del calcio italiano. E la prestazione di ieri contro il Napoli non ha fatto altro che confermare quanto di buono si dica sul suo conto. Personalità, geometrie, lucidità in costruzione e una faccia tosta, ad appena 19 anni e spiccioli, invidiabile. Specie, davanti ad un ‘San Paolo' stracolmo e che pretendeva, dopo il ko interno col Cagliari, la testa delle Rondinelle. Che invece, specie grazie alla qualità del nativo di Lodi, hanno fatto sudare sette camicie agli azzurri per strappare i tre punti. Ma la performance di Napoli non è episodica, ma anzi si inserisce in un ben più ricco e ampio contesto di partite, al primo anno in Serie A, da sogno. E che ora, spalancano al classe 2000 diverse porte con mezza Italia, e mezza Europa, sulle sue tracce. Senza dimenticare la possibilità, proseguendo su questa strada, di guadagnare una convocazione in Nazionale in vista dei prossimi europei del 2020.
Le statistiche di Tonali: metronomo del Brescia, utile tiratore di piazzati
Tonali, con un solo mese di militanza nella massima serie, è uno dei giovani più interessanti del nostro campionato. Sorprende, infatti, per eleganza, personalità ed una serie di movenze, anche fisionomiche, che lo accostano a Pirlo. Ma non solo i suoi gesti somigliano ad uno dei migliori playmaker della storia del calcio italiano, anche la sua presenza nel vivo del gioco del Brescia rende il paragone tutt’altro che blasfemo. Certo, di strada da fare ne ha ancora parecchia ma Tonali sembra aver imboccato la direzione giusta. Divenendo, per le Rondinelle, la luce del gioco di Corini. Il regista di Lodi è determinante per gli equilibri della frizzante realtà nostrana con il numero #4 dei biancoazzurri sempre presente in fase di costruzione. Sui 326 passaggi di media del Brescia, difatti, circa 58.3 tocchi, ogni 90’ di gioco, sono i suoi. E lui, con i suoi piedi e la sua visione di gioco, li fa fruttare con grande classe. Il 70% dei suoi suggerimenti finisce al destinatario prescelto con la precisione dei suoi passaggi che si abbassa fino al 35,1% quando lancia lungo.
E lo fa spesso. Basti pensare che nel 44,3% delle volte, Tonali verticalizza per cercare di premiare la profondità del tandem Balotelli–Donnarumma. Mentre nel 43,1% dei casi allarga il gioco sulle corsie: per il 25,7% a destra, per il 17,4% a sinistra. E poi, da talento in grado non solo di smistare il gioco ma anche di generarlo a favore degli attaccanti, il centrocampista italiano mette insieme 14 grandi occasioni create e 2 assist totali in 6 presenze nel massimo campionato. Due assist entrambi da palla inattiva che confermano le sue ottime doti balistiche. Vedi, ad esempio, il gol annullato ieri al ‘San Paolo’ con una grande saetta del centrocampista italiano da fuori area. Completano il pacchetto, 1.8 dribbling per partita, 0.5 conclusioni per match, 2.5 passaggi chiave per gara e 2.5 falli subiti di media.
Bravo anche in fase difensiva
Ma il classe 2000 è un importante tassello anche in sede di non possesso. Quando, insomma, c’è da fare legna in mezzo al campo. E anche in questa sede Tonali non si tira certo indietro palesando doti anche in interdizione. Raccontate dai numeri che ci parlano di 1 recupero per gara, 1.5 tackle per match, il 77,8% di contrasti vinti, il 62,9% di duelli a suo favore e il 44,4% di bagarre aeree a suo vantaggio. Il tutto, con una certa pulizia negli interventi che ci parlano di un Tonali disciplinato e sanzionato, col giallo, in una sola occasione in 529’ sin qui giocati.
Le ipotesi di mercato: vale 25 milioni ma Cellino ne vuole almeno il doppio
Juventus, Milan, Inter ma soprattutto Napoli. Che, dopo la prestazione di ieri, è rimasto folgorato dalla forza, e dai margini di miglioramento, di un ragazzo che ancora deve compiere 20 anni. E che, nel progetto delaurentissiano, che vive da tempo all’ombra del Vesuvio, ci starebbe a pennello. Vedi gli investimenti vari quali, nel tempo, quello di Zielinski, Fabian Ruiz o Elmas. Insomma, le premesse ci sarebbero tutte anche se il patron del Brescia Cellino non sembra uno con cui è facile trattare, anzi. E infatti, le richieste dell’ex presidente del Cagliari sono elevatissime: 50 milioni di euro. Circa il doppio, anche di più, in relazione ai parametri del Cies, che valuta il ragazzo intorno ai 15/20 milioni di euro. Ma l’interesse c’è, è vivo, concreto e il Napoli sembrerebbe intenzionato a fare qualche sacrificio economico per assicurarsi un talento tricolore davvero notevole.
Che, chissà, potrebbe trovare la sua consacrazione al ‘San Paolo’ in una mediana con lui, Fabian e magari uno fra Elmas e Zielinski. In una mediana, cinque stelle extra lusso. Intanto, il nativo di Lodi non pensa troppo al suo futuro ma a fare bene nel suo Brescia che vede nella salvezza, il suo personale scudetto.