Tonali accolto in campo in maniera commovente, ma il Newcastle non è la Juve: non gli darà i soldi
C'era molta attesa per vedere come i tifosi del Newcastle avrebbero accolto Sandro Tonali – abile e arruolato in attesa della squalifica che a breve lo fermerà minimo per un anno – in occasione del match casalingo che vedeva oggi i Magpies affrontare in casa il Crystal Palace (4-0 il risultato finale). Il 23enne centrocampista inizialmente è stato mandato in panchina da Eddie Howe, ma durante il riscaldamento prepartita il sentimento del popolo del St. James Park è stato chiaro: nessun risentimento verso il giocatore – che col suo comportamento ha vanificato un investimento da oltre 70 milioni – ma solo l'umana vicinanza ad un ragazzo che sa di aver sbagliato perché caduto nel gorgo della dipendenza patologica dal gioco d'azzardo.
Tonali patteggerà la sua squalifica come ha fatto Fagioli, dopo aver già ammesso nell'interrogatorio col procuratore federale Chiné che anche lui ha scommesso su partite di calcio (attività vietatissima per i giocatori e gli altri tesserati) e perdipiù sul Milan. Quest'ultimo particolare rende la sua posizione più grave di Fagioli e porterà il suo stop a non essere inferiore ai 12-14 mesi. Periodo durante il quale il Newcastle, secondo quanto riferisce la Gazzetta dello Sport, non gli pagherà il lauto stipendio, pari a 8 milioni più bonus a stagione.
Una bella mazzata per Tonali, che non potrà neanche partecipare agli Europei qualora l'Italia si qualificasse, e che si ritrova con una perdita enorme anche sul piano finanziario. Una scelta, quella del Newcastle, diversa da quella fatta dalla Juventus, che verserà a Fagioli i soldi pattuiti sul contratto durante i 7 mesi di squalifica del 22enne centrocampista, anche per consentirgli, assieme agli incassi delle sponsorizzazioni, di fare fronte alla pesante situazione debitoria in cui è precipitato a causa della ludopatia. Sicuramente l'ingaggio di Fagioli di ‘appena' un milione rende la decisione della Juve più semplice rispetto allo stipendio ben più pesante di Tonali, ma resta la bellezza del gesto.
Sandro oggi sperava dentro di sé di ricevere quell'abbraccio che tutti noi desideriamo quando il cuore è strizzato come un abito zuppo e le lacrime sono sempre lì per colare giù. E il St. James Park non lo ha abbandonato, dedicandogli cori e striscioni, facendo eco alle belle parole dette da Howe ieri in conferenza stampa: "È stato emozionante quando l'ho visto – aveva detto il tecnico – E' un ragazzo che vive un momento difficile. Vedo la persona, l'essere umano, il dolore e l'angoscia. È assolutamente devastato: i suoi pensieri sono con la squadra e il Newcastle, e tutti i nostri pensieri sono con lui. Non puoi vivere la vita dei giocatori per loro, è impossibile. Ma nel mio ruolo, voglio essere qualcuno con cui possono parlare nel momento del bisogno".
"Voglio che vengano da me e otterranno totale fiducia, possiamo affrontare i problemi insieme – aveva continuato Howe – Sandro vuole un futuro qui, non ho nemmeno dovuto chiederglielo. So che la risposta è sì e anche noi ci impegniamo con lui a lungo termine. Mi sento deluso? No. Affronto il problema e cerco di trovare una soluzione. So che il pubblico lo sosterrà, non ho dubbi. Vorrei invitare i nostri tifosi a dimostrargli amore, perché ne ha bisogno in questo momento".
Detto e fatto, quando Tonali è stato mandato sul terreno di gioco da Howe al 69′. Lì il plebiscito del St. James Park si è compiuto nella sua interezza: standing ovation e cori "Sandro, Sandro". Un'accoglienza commovente che il ragazzo di Lodi non potrà mai dimenticare. Tonali tornerà, più forte e motivato, per ripagare chi gli ha teso la mano invece di voltargli le spalle nella sua ora più disperata.