Tomori su Beto era rigore, tanti dubbi sul gol di Udogie: la moviola di Milan-Udinese
Quella tra Milan e Udinese, partita valida per la giornata numero 27 della Serie A 2021-2022, è una gara corretta a parte qualche sporadico intervento duro. Dopo qualche protesta da parte dei friulani in occasione del gol di Rafael Leao, quando il portoghese è entrato in contatto con Becao ma ha guadagnato spazio regolarmente la posizione sul difensore brasiliano, l'episodio clou è arrivato all'inizio della ripresa.
Tomori sgambetta Beto in maniera fortuita, ma decisiva: l'attaccante della squadra bianconera cade in area dopo aver perso l'equilibrio ma per il direttore di gara non ci sono gli estremi per il calcio di rigore. In base al regolamento il penalty ci stava e conseguentemente sarebbe arrivato il cartellino rosso per il difensore inglese. L'arbitro Matteo Marchetti non è stato richiamato dal VAR a rivedere e nonostante le proteste dei calciatori di Cioffi e, evidentemente, è bastato solo un check sull'episodio per poter proseguire il match. L'episodio rientra nella categoria dei DOGSO, acronimo che sta per Deny an Obvious Goal Scoring Opportunity" e fa riferimento alla "negazione di un’evidente opportunità di segnare una rete” e viene usato quando i calciatori che difendono la porta intervengono in maniera fallosa sugli attaccanti avversari negando loro la possibilità di realizzare un gol.
L'azione sembra simile a quella che ha visto protagonista il Milan a Bologna con il rosso a Soumaoro per fallo da ultimo uomo su Rade Krunic.
Proteste da parte del Milan in occasione del pareggio dell'Udinese firmato da Iyenoma Udogie: il calciatore dei friulani ha spinto in rete da pochi passi e i calciatori rossoneri si sono lamentati per un tocco con la mano da parte del difensore bianconero ma dopo un rapido check del VAR la rete è stata convalidata. Qualche dubbio resta. In base alle inquadrature che sono state proposte non è chiaro se il calciatore abbia deviato in rete la palla con il ginocchio o con il braccio sinistro, anche a causa dell'intervento disperato di Romagnoli davanti all'avversario.