Tifoso irriducibile del SudTirol, da solo in trasferta a Benevento: l’omaggio della squadra è da brividi
Bolzano-Benevento, 850 chilometri. In auto servono non meno di quasi 9 ore di viaggio, in treno (ritardi permettendo) si può coprire la stessa distanza in 7 ore e mezza. Damian Gruber è il tifoso del SudTirol che mercoledì sera era presente da solo nel settore ospiti del Vigorito non s'è lasciato intimorire dal disagio di una trasferta così lunga: s'è messo la sciarpa al collo, ha portato con sé quanto basta per sfamarsi e s'è goduto lo spettacolo della squadra che ha vinto nel Sannio e adesso è quarta nella classifica di Serie B (a quota 44 punti), a -3 dal Genoa secondo (posizione che vale la promozione in A).
In piedi, appoggiato alla balaustra, con gli occhi fissi sul terreno di gioco: il ragazzo arrivato nel capoluogo campano dal Trentino Alto-Adige ha vissuto così una di quelle serata che ti restano dentro per sempre. E che puoi raccontare quando avrai i capelli bianchi e ricorderai cosa si può fare per amore (anche) della propria squadra del cuore.
Dopo 12 minuti ha esultato al gol di Belardinelli, un'ora dopo Cissé lo ha fatto esplodere di gioia per la seconda volta: nel silenzio dello stadio giallorosso le urla dei calciatori hanno fatto il paio con il riverbero della sua voce dagli spalti. Bella anche la reazione della squadra sia nel corso del match sia dopo il triplice fischio del direttore di gara: i calciatori non hanno dimenticato che accanto a loro c'era quel sostenitore giunto da così lontano per una serata di campionato e sono andati a esultare sotto il settore dove si trovava.
"Ero solo perché non c'era nessuno che poteva prendere due giorni di ferie – ha raccontato Gruber nell'intervista a Sportitalia -. Sono fortunato perché il mio capo me le dà. Mi sono recato da Bolzano a Bergamo in macchina, poi ho preso l'aereo per Napoli dove ho noleggiato un'auto. Seguo spesso la squadra in trasferta, quest'anno ho saltato solo la partita di Reggio Calabria perché era fine agosto e si giocava di domenica sera".
A fine incontro tutti gli hanno reso omaggio per tanto attaccamento: lo hanno salutato, ringraziato, gli hanno dedicato un applauso e fatto anche un regalo particolare. Andrea Masiello e Giovanni Zaro hanno voluto ripagare la fedeltà alla squadra lanciandogli la maglietta e pantaloncini del match. Lui li ha raccolti con gli occhi lucidi per l'emozione e la soddisfazione di aver assistito a un altro piccolo miracolo della formazione di Bisoli.
Fino a dove può arrivare il SudTirol? Il tecnico resta coi piedi per terra e mostra estremo pragmatismo: "Adesso abbiamo 44 punti e penso che la salvezza sia raggiunta – le parole di Bisoli nel dopo gara -. Ora pensiamo al proseguito con maggiore tranquillità. I miei ragazzi sono straordinari. Non vorrei che se arrivassimo noni a Bolzano non si festeggiasse, stiamo vivendo una favola". E in questa fiaba c'è spazio anche per la bella storia del tifoso irriducibile.