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Tifosi palpeggiati e vittime di perquisizioni corporali, scandalo in Champions: “Come uno stupro”

Centinaia di denunce su Twitter da parte dei tifosi del PSG dopo la trasferta in casa del Benfica. Racconti da incubo di tifosi che si sono sentiti abusati.
A cura di Marco Beltrami
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Per la prima volta in stagione il PSG non è riuscito a conquistare i tre punti in Champions, portando a casa solo un pareggio sul campo del Benfica. Un risultato che non giova alla Juventus inserita nello stesso girone, vittoriosa sul Maccabi e costretta a inseguire. La serata dell'Estadio de la Luz di Lisbona non è stata memorabile per i sostenitori francesi in trasferta, e non solo per il mancato successo. È scoppiato infatti un vero e proprio caso dopo le molteplici segnalazioni dei tifosi ospiti per i controlli "eccessivi" della polizia e degli steward prima dell'ingresso nell'impianto.

Sono stati tantissimi infatti i sostenitori del PSG che anche sui social si sono lamentati e non poco per quanto accaduto in occasione della trasferta di Champions in Portogallo. Molti di loro si sono sentiti umiliati, a causa di perquisizioni corporali definite al limite dell'abuso. Emblematico quanto condiviso da MediaParisien su Twitter: "Decine di sostenitori parigini sono stati umiliati dagli steward, loro sono andati letteralmente troppo oltre con le loro perquisizioni degradanti, non dobbiamo lasciar passare questo, è pura VERGOGNA!".

Ai microfoni di RMC Sport, una tifosa presente al Da Luz ha raccontato quanto accaduto, dimostrandosi ancora molto scossa: "Siamo arrivati ai controlli e quello è stato il momento che più mi ha sconvolto. Sono una tifosa che viaggia spesso in Champions ed è stato umiliante, all'inizio non ho reagito e mi sono detta che era normale, sono solo andati forse più in là del solito. Dopo però ho sentito disagio, c'era qualcosa che non andava".

Edith è entrata nei dettagli, rivelando: "Hanno cominciato a passarmi la mano sotto il reggiseno, insistendo. Mi hanno alzato la mano dall'inguine, e io le ho detto che non ero d'accordo, ma hanno continuato. Dopo questo sono riuscita a passare". Non un atto isolato, visto che anche altri compagni di tifo hanno subito lo stesso trattamento: "Mi sono girato e ho visto la mia amica Céline che stava subendo la stessa cosa. I miei amici maschi hanno vissuto la stessa cosa. Gli altri sostenitori parigini con noi erano molto arrabbiati perché tutti hanno attraversato questi controlli. Ci siamo detti: ma cosa sta succedendo? Non capivamo perché dovevamo subire questo, non eravamo violenti e non meritavamo una ricerca così approfondita".

Nonostante tutto, nessuno ha reagito per evitare che la situazione degenerasse: "Avevamo paura di essere accusati di perdere la testa, e sembrava che loro aspettassero solo questo. È stata un'umiliazione, hanno gettato a terra le nostre cose, ed è stato scioccante. Tutto questo solo per essere venuti a sostenere la tua squadra, è deplorevole. È sembrato uno stupro collettivo". E sui social è stato lanciato anche un hashtag BenficaRapedme.

Parole forti come quelle anche di un altro ultrà parigino, rimasto senza parole: "Ho fatto molte trasferte in Ligue 1 e Coppa dei Campioni, e non ho mai avuto uno scavo come questo. Hanno cominciato a toccare i genitali e anche la schiena, arrivando al limite per farti un esame rettale… Questo è inammissibile. Non avevo mai visto controlli così profondi. Sono durati dai 15 ai 30 secondi. L'ho quasi percepito come uno stupro. Avevo un amico che era davanti ed era la stessa cosa. Inoltre è diabetico e gli hanno fatto buttare via la sua barretta di cioccolato quando ne aveva bisogno per lo zucchero. Una cosa pazzesca". A quanto pare questa situazione non è casuale, visto che anche i sostenitori del Maccabi Haifa hanno vissuto lo stesso incubo, come si può intendere anche da alcuni post sui social. E i tifosi della Juventus ora sono avvisati.

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