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Tifosi cacciati con le minacce dagli ultras in Curva Nord: quel che non si è visto a San Siro

Gli ultrà hanno usato le maniere forti per invitare i tifosi a svuotare la Curva Nord in segno di omaggio a Vittorio Boiocchi ucciso dopo una sparatoria. I racconti social sono da brividi.
A cura di Marco Beltrami
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Sarebbe dovuta essere una serata di festa sportiva e invece le cose hanno preso decisamente un'altra piega per alcuni tifosi. Quanto accaduto in Curva Nord durante Inter-Sampdoria ha fatto il giro del mondo: la zona più calda del tifo nerazzurro si è svuotata in segno di lutto per la morte dello storico capò ultrà interista Vittorio Boiocchi, ucciso dopo una sparatoria a Milano mentre tornava a casa. Le denunce sui social di chi era presente sugli spalti del Meazza hanno raccontato una situazione surreale.

All'intervallo del match di Serie A che ha visto l'Inter allungare la sua striscia vincente con un perentorio 3-0 alla Samp dell'ex Stankovic, a poco a poco la Curva Nord è rimasta senza tifosi. La notizia della morte all'ospedale San Carlo di Boiocchi, pluripregiudicato con all'attivo anche un passato in carcere, ha spinto i capi della tifoseria a prendere provvedimenti in omaggio del loro storico collega. Ecco allora l'invito a chi era presente in quella zona a lasciare il posto trasferendosi in altri settori.

Morto Vittorio Boiocchi, la Curva Nord deve restare vuota: il diktat degli ultras

Per raggiungere l'obiettivo però sarebbero state usate anche le maniere forti a giudicare da quanto denunciato da tanti sostenitori nerazzurri. Questi ultimi hanno raccontato di essere stati letteralmente costretti a cambiare location, con alcuni ultrà che hanno fatto ricorso anche a minacce. Tantissime le testimonianze di quanto accaduto sui social, a sottolineare una situazione vergognosa e imbarazzante, in cui a pagare dazio sono stati anche i più piccoli.

In un messaggio di un tifoso condiviso dall'opinionista e giornalista Biasin si può leggere: "Che qualcuno racconti lo schifo che è successo in curva. Gente sbattuta fuori con urla, calci e pugni perché gli ultras hanno deciso così. Famiglie con bimbi in lacrime e i genitori imbarazzati e impauriti. Gente che si è fatta ore e ore di auto o treni, costretta contro la propria volontà a uscire dallo stadio. E le forze dell’ordine o chi per loro doveva vigliare inermi. Io sono tanti anni che seguo l’Inter ma uno schifo così non l’avevo mai visto. Oggi in curva sono state calpestate le libertà più elementari e non è ammissibile".

E poi ancora: "Quello che è successo questa sera in Curva Nord è vergognoso. Centinaia, migliaia di persone obbligate ad uscire da uno stadio per cui avevano pagato un biglietto, per rispetto nei confronti di un regolamento di conti tra criminali". Momenti di grande tensione dunque, come confermato anche da altri sostenitori: "Ci stanno costringendo con le minacce ad uscire, un padre picchiato con la bambina, gente che ha fatto 600 km costretta a tornare a casa", "Una roba vergognosa. Hanno spinto uno che è caduto giù per 3/4 file".

E c'è anche chi ha chiesto provvedimenti al club: "La Curva Nord che abbandona lo stadio dopo l’uccisione di un capo ultras, non esattamente uno stinco di santo, e costringe anche chi era lì solo per vedere la partita ad uscire, è una delle pagine più nere nella storia recente del rapporto tra tifoserie organizzate e società".

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