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Tiago Pinto racconta il giorno dell’esonero di Mourinho alla Roma: “Sono stato leale fino alla fine”

Tiago Pinto racconta il giorno in cui la Roma ha esonerato Mourinho. L’ex general manager giallorosso ha spiegato: “Lui sa che fino alla fine io sono stato sempre leale a lui”.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Era il 16 gennaio scorso quando la Roma con un comunicato ufficializzò l'esonero di José Mourinho dando di conseguenza il benvenuto a Daniele De Rossi come nuovo allenatore dei giallorossi. Una giornata che ricorda bene Tiago Pinto, ormai ex general manager giallorosso che a Sky ha raccontato i retroscena di quel momento che ha sorpreso un po' tutti: "È stato un giorno difficile per tuttispiega confermando cosa fosse accaduto – Sono ancora giovane, non so se i direttori sportivi più esperti gestiscono questi momenti diversamente".

Emotivamente fu dunque difficile accettare quella decisione e cercare di restare impassibili. Lo Special One stava lasciando Roma dopo una Conference vinta e un'Europa League sfiorata e persa solo ai calci di rigore. Tiago Pinto non si sente di attribuire le colpe di un inizio difficile dell'attuale stagione dei giallorossi solo al portoghese: "Quando c'è da licenziare un tecnico io mi sento morto, perché quando un allenatore va via significa che anche il direttore sportivo non ha fatto bene qualcosa".

Tiago Punto e Mourinho insieme alla Roma.
Tiago Punto e Mourinho insieme alla Roma.

La difficoltà dunque di raccontare quel giorno è tutta legata allo stato d'animo del momento: "Conta poco quello che è successo quel giorno poiché le emozioni sono troppo alte e c'è ansia – ha spiegato – Magari ciò che viene fatto non rappresenta il lavoro di due anni e mezzo insieme". Tiago Pinto era l'uomo di fiducia di Mourinho ed è sempre stato la suo fianco supportandolo nonostante le difficoltà: "Sa bene che per due anni e mezzo sono stato un soldato anche se ogni tanto avevamo un pensiero diverso".

Divergenze dovute evidentemente anche ad alcuni paletti imposti dalla società: "Durante il mercato c'è sempre un po' di confusione – ha aggiunto – Lui sa, però, che fino alla fine sono stato sempre leale a lui, alla società e al progetto. Le opinioni possono essere diverse, ma si può lavorare insieme". Sul mancato esonero dopo il 4-0 contro il Genoa ha poi aggiunto: "Dopo quella partita è andato ad allenare la squadra e abbiamo vinto anche 3-4 partite consecutive".

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