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Tiago Djaló è un vero portento, parla sei lingue diverse: “Voglio imparare anche il mandarino”

Il problema della barriera linguistica non esiste per Djaló, nuovo acquisto della Juve che si esprime già in perfetto italiano: il difensore ha lasciato tutti di sasso con la sua conoscenza delle lingue.
A cura di Ada Cotugno
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La Juventus ha accolto Tiago Djaló, un nuovo talento per la difesa pronto a lasciare il segno in Italia. Il calciatore portoghese entrerà subito nelle rotazioni di Massimiliano Allegri che per una volta non dovrà preoccuparsi della barriera linguistica: per molti stranieri è il primo problema, un ostacolo da superare per inserirsi al meglio nel gruppo, ma con l'ex Lille tutto sarà diverso.

Il difensore infatti non ha un grande talento soltanto per il calcio, ma è un fenomeno anche nella conoscenza delle lingue. Sebbene sia arrivato a Torino soltanto due giorni fa riesce a esprimersi già bene in italiano, come testimoniato da un video diffuso sui canali social della Juventus. Le immagini ritraggono Djaló in auto mentre si dirige verso la sua nuova destinazione e per intrattenerlo l'intervistatore gli chiede di più sulle lingue che padroneggia.

La risposta ha lasciato tutti i tifosi di stucco, perché il portoghese ha affermato di parlare fluentemente sei lingue diverse. "Parlo inglese, francese, portoghese" ha cominciato a elencare con molta sicurezza. Ma l'elenco non si ferma qui: "Parlo anche creole di Capo Verde, non so se lo hai mai sentito, e creole della Guinea-Bissau. E un po' di spagnolo. Non è male". Tra gli idiomi conosciuti non ha citato l'italiano, nonostante lo abbia usato per rispondere alla domanda senza alcuna esitazione.

Djaló ha poi continuato riflettendo sulle lingue che gli piacerebbe studiare e imparare in futuro, inserendo appunto anche l'italiano che sembra già padroneggiare bene. Il difensore però ha intenzione di approfondire ancora di più e di aggiungerne una nuova così da arrivare a otto, una cifra impressionante: "Adesso voglio imparare l'italiano e dopo il mandarino".

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L'ultimo idioma ha lasciato l'intervistatore sorpreso, ma il portoghese ha annuito sorridendo. Con questo bagaglio la barriera linguistica non sarà mai un problema: è un'arma importante per il giocatore che a 23 anni può contare su una capacità che potrebbe essergli molto utile nel corso della sua carriera.

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