“Ti vuole una squadra in Italia”: Donnarumma poteva lasciare subito il PSG
Campione d'Europa con la Nazionale, riserva nel Paris Saint-Germain. Eroe nella serata di gloria di Wembley per aver parato i rigori decisivi, costretto ad attendere l'indisponibilità di Keylor Navas per vedere il campo dalla porta e non dalla prospettiva della panchina. Quando Gianluigi Donnarumma ha accettato il trasferimento sapeva che nel club francese sarebbe partito a fari spenti, con un ruolo (inizialmente) più defilato rispetto all'estate da leggenda e alle ambizioni legittime per il talento che a 22 anni ne ha fatto uno dei calciatori più forti al mondo nel suo ruolo. Sapeva che avrebbe dovuto "stare buono", non creare problemi né alimentare polemiche all'interno dello spogliatoio. Sapeva che il futuro sarebbe stato suo ma non da adesso.
Anzi, proprio evitare che le sue esclusioni – come la rosa dei portieri pazzesca che si ritrova la squadra – facessero rumore a Donnarumma era stata fatta un'altra proposta. Ne parla L'Equipe che svela il retroscena sull'arrivo dell'estremo difensore Azzurro al Psg: gli avevano prospettato (anche) la possibilità di tornare/restare in Italia ancora per una stagione. In prestito secco, senza alcuna opzione di acquisto. Un anno parcheggiato da qualche parte – dopo aver lasciato il Milan a parametro zero – nell'attesa di lasciargli le opportunità e lo spazio che merita.
"Ti vuole un club di Serie A", è la versione sussurrata a Gigio, un suggerimento dato come un sussurro: avrebbe giocato di nuovo nel campionato tricolore (e non è detto che lo avrebbe fatto ancora in rossonero) ma non gradì l'ipotesi che gli era stata prefigurata. Preferisce attendere il suo turno: quando il tecnico vorrà, lui sarà pronto.
Sabato potrebbe essere (finalmente) il suo giorno, il debutto che attendeva da settimane: Navas (molto contrariato con la società per l'operazione chiusa con Donnarumma) rientrerà a Parigi solo alla vigilia della gara contro il Clermont, con addosso lo stress per un lungo viaggio e un allenamento leggero. Ecco perché l'allenatore potrebbe mandare in campo l'ex milanista, col rischio di far scoppiare la bomba in seno allo spogliatoio, assestando il colpo decisivo alle gerarchie all'interno del gruppo.