“Ti cambia la vita”, quel giorno che Kjaer non potrà mai dimenticare
Simon Kjaer sarà in campo, Christian Eriksen non ancora. Milan e Inter occupano la scena nel mercoledì di Champions League, protagoniste in due big match: rossoneri ad Anfield Road contro il Liverpool, nerazzurri alla prova del nove al cospetto del Real Madrid. Sofferenza e spettacolo in "uno degli stadi più belli d'Europa" dice il difensore del ‘diavolo' reduce da un'estate particolare e molto dura sotto il profilo emotivo: ha visto morire e tornare in vita il suo compagno di nazionale agli Europei (nel match da tra Danimarca e Finlandia), lo ha soccorso e protetto, è andato incontro alla moglie che s'era precipitata in campo. Nella conferenza stampa alla vigilia della gara coi Reds c'è spazio anche per una riflessione che va oltre il dato sportivo. Kejar non nasconde i propri sentimenti e spiega a parole semplici, che gli sgorgano da dentro, cosa possa significare un'esperienza del genere.
Le persone dicono sempre che il calcio non è la cosa più importante nella vita – ha ammesso Kjaer -. Ed è vero… quello che è successo a Eriksen mi ha confermato che giocare al calcio è una cosa che amo ma c'è sempre qualcosa di più importante.
Kjaer ha quelle immagini stampate nella mente. Fanno parte di lui, le ha scolpite dentro. E quando riprende a parlare dell'incontro con il Liverpool prende fiato, scuote un po' la testa e innesca la dissolvenza che lo riporta alla realtà. E la realtà è il debutto più difficile nel girone più ostico che il Milan affrontare nell'anno del "debutto" in Champions dopo anni in seconda fila.
Siamo cresciuti come squadra e singoli, siamo anche più forti dell'anno scorso – le parole del difensore milanista -. Non siamo certo in una vacanza… dobbiamo giocare per fare risultati. Sappiamo quale ambiente troveremo e che ci aspetta una partita difficile ma dobbiamo giocarla con intensità e da squadra, facendo tutti la doppia fase. Sono convinto che quando abbiamo il pallone e giochiamo con personalità, possiamo fare loro male.