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Thuram in gol dopo 21 passaggi di fila: l’Inter gioca bene, con buona pace di chi dice il contrario

Thuram segna il terzo gol all’Udinese dopo 21 passaggi di fila: l’Inter gioca bene e si diverte a smentire tutti i suoi detrattori ogni partita che passa.
A cura di Vito Lamorte
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Marcus Thuram ha segnato il sesto gol in campionato, il settimo stagionale con la maglia dell'Inter. È la sua prima annata con i colori nerazzurri ma il figlio d'arte si è inserito subito e si trova sempre più a suo agio nello scacchiere di Simone Inzaghi. La Beneamata ha strapazzato l'Udinese con un poker e si è ripresa la vetta della Serie A effettuando il contro-sorpasso alla Juventus.

Dopo aver faticato a sbloccare il match, i nerazzurri sono andati sul velluto e hanno infilato per tre volte la porta avversaria in otto minuti: il terzo gol porta la firma di Thuram e arriva dopo una sequenza di 21 passaggi da parte dei calciatori dell'Inter prima del tocco nella porta avversaria del numero 9.

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Il possesso nasce a destra con Barella, Calhanoglu, Darmian e lo stesso Thuram in appoggio prima di sfogare sulla sinistra con Dimarco che appoggia per Mkhitaryan, il quale a sua volta serve un cross al bacio per il numero 9: basta solo un tocca per mandarla in porta. In mezzo la giocano quasi tutti i giocatori nerazzurri, dato che la palla passa anche dai piedi di Bastoni, di Bisseck e di Acerbi.

Tralasciando l'avversario, anche se lo stesso è accaduto in casa del Napoli, e quello che può valere questo tipo di dato prima del gol, l'Inter si sta divertendo a smentire tutti i suoi detrattori ogni partita che passa: la squadra di Simone Inzaghi gioca un buon calcio e diverte i suoi tifosi riuscendo a mixare fisicità, grandi doti atletiche e giocate dei singoli.

Una squadra che sa quello che deve fare in ogni zona del campo e in ogni situazione: i calciatori spesso muovono il pallone a memoria perché sanno che in quella porzione di terreno di gioco troveranno un compagno che gli permetterà di avere uno sfogo per la palla o semplicemente per portarsi via l'uomo.

Lo scorso anno l'andamento in campionato ha vissuto parecchi momenti di difficoltà perché l'Inter non riusciva a fare gol con regolarità e in qualche momento anche la figura di Simone Inzaghi è parsa in discussione, checché ne dicano i vari dirigenti nelle interviste.

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La cavalcata in Champions League e la vittoria in Coppa Italia hanno dato una consapevolezza al gruppo e gli innesti in estate hanno permesso alla squadra di avere ricambi dello stesso livello in quasi tutte le zone del campo.

Non sarà mai il Manchester City e nemmeno il Real Madrid per evidenti motivi ma l'Inter riesce ad esprimersi in maniera molto armonica e a sfruttare le migliori caratteristiche dei suoi giocatori. Il club nerazzurro si conferma come una delle squadre che si muove meglio in verticale e quando i suoi calciatori riescono ad avere un po' più di spazio nell'ultima parte di campo può succedere davvero di tutto.

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Simone Inzaghi si è spesso scontrato con una parte della critica, che ha messo in discussione la mancanza di un ‘piano B' o il calcio ‘poco europeo' dell'Inter , ma il tecnico di Piacenza è sempre andato avanti per la sua strada, non lasciandosi scalfire, e pezzo dopo pezzo ha messo su una squadre che fa divertire e si diverte. Inevitabilmente ci saranno dei momenti di flessione, il campionato è una lunga corsa a tappe e gli ostacoli sono sempre dietro l'angolo, e in quei momenti l'Inter dovrà dimostrare di aver fatto il definitivo salto di qualità.

Le prove da superare, per capire a che punto è il processo di maturazione dell'Inter, non mancheranno.

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