Thierry Henry arma in più del Belgio, dà lezioni a Lukaku: “Imparo da lui ogni giorno”
Il Belgio è una squadra fortissima, ricca di campioni e allenata da un ottimo selezionatore come Roberto Martinez. A ridosso dell'inizio degli Europei, inoltre, ha potuto contare su un collaboratore di tutto rispetto, che lo aveva già aiutato nell'ultima edizione dei Mondiali in Russia. Si tratta di Thierry Henry, l'arma in più della nazionale che affronterà l'Italia nella sfida valida per i quarti di finale di Euro 2020.
Titì aveva già fatto parte della selezione belga dall'agosto 2016 all'agosto 2018, scelto da Martinez inizialmente come secondo e poi come primo collaboratore. Ha partecipato al Mondiale di Russia, in cui il Belgio si è classificato terzo, dopo aver perso la semifinale con la sua Francia, che si è poi laureata campione del mondo. Ha lasciato il Belgio per diventare l'allenatore del Monaco ma, a seguito di un'esperienza negativa nel Principato e una abbastanza positiva al Montreal Impact, pochi giorni prima dell'inizio degli Europei ha accettato l'offerta di Martinez, che lo ha voluto di nuovo al suo fianco anche per la rassegna continentale.
Per la selezione belga, Henry è una risorsa fondamentale. Si ferma per dare consigli soprattutto agli attaccanti, ma anche al resto della squadra, come testimoniato dalle parole di Romelu Lukaku, suo grande amico, che si è soffermato sulla figura del francese nella conferenza stampa di vigilia degli ottavi di finale contro il Portogallo: "Parliamo sempre con lui per capire cosa pensa e migliorare se qualcosa non va. Rispetto al passato è più presente con tutti, anche con i difensori. È ancora più esigente e a me va bene così".
Il rapporto con Lukaku
Il centravanti dell'Inter ha confessato a più riprese di dovere molto della sua crescita a livello tecnico all'ex campione francese. Soprattutto nel suo momento più difficile, quello passato al Manchester United, Henry lo ha supportato, lo ha aiutato a credere di più in se stesso e a sviluppare il suo gioco in modo diverso rispetto al passato. I risultati si sono visti e l'amicizia tra i due è scoppiata anche fuori dal campo tanto che, come ha raccontato lo stesso Big Rom in un'intervista a The Players Tribune, parlano di tutto:
Imparo da Henry ogni giorno. Mi dice come attaccare gli spazi nel modo in cui lo faceva lui. Forse è l’unica persona al mondo che guarda più partite di me. Parliamo di tutto, persino della seconda divisione tedesca. Per esempio, io gli chiedo: “Thierry, hai visto come gioca il Fortuna Düsseldorf?”. E lui: “Non essere sciocco, ovviamente sì”.
A testimoniare come il rapporto tra i due sia sincero e consolidato, è arrivata la chiacchierata in mondovisione subito dopo l'uscita dal campo di Lukaku nella sfida contro la Finlandia, in cui lo stesso Big Rom è stato protagonista realizzando il gol del 2-0. Proprio il modo in cui è arrivata quella rete è stato l'argomento della discussione in panchina tra i due: Romelu riceve un passaggio da De Bruyne in area di rigore, protegge il pallone, si gira e batte Hradecky. Successivamente, lo stesso attaccante del Belgio ha dichiarato come quel gol fosse frutto di qualcosa di preparato e studiato proprio con Thierry Henry. Le lezioni con il professor Titì, dunque, continuano a farlo migliorare e l'ex giocatore dell'Arsenal continua a rivelarsi l'arma in più di questo Belgio.