Thiago Motta su Juventus-Milan in Supercoppa: “Non sono ossessionato dalla vittoria”
Per la Juventus vincere è sempre stata l'unica cosa che conta ma Thiago Motta, che è figlio del suo tempo in bianconero, mette le mani avanti alla vigilia della partita di Supercoppa italiana contro il Milan scosso dall'esonero di Paulo Fonseca e dall'arrivo di Sergio Conceiçao: "Non conosco squadre o allenatori che vanno in campo per perdere… anche io voglio vincere ma il successo per me non è un'ossessione".
Dalla sua il tecnico ha l'attenuante di una formazione giovane e che ancora non ha imparato a gestire le pressioni di un ambiente che dal campo chiede di uscire sempre col massimo risultato in tasca. Farlo a Riyad pure può aiutare in questo processo di crescita che, almeno finora, è stata abbastanza lenta a giudicare dai distacchi in Serie A e dal percorso non proprio scintillante in Champions.
I bianconeri che arrivano al mini torneo in Arabia Saudita hanno sul groppone (anche) il pareggio contro la Fiorentina subito a causa di errori clamorosi quanto a compattezza e a tenuta difensiva. Ecco perché in un incontro da dentro o fuori con i rossoneri servirà dare tutto facendo attenzione a non prenderle, secondo quel vecchio adagio che pure per un fautore del gioco come Motta rappresenta una cruda verità: ovvero, alla fine conta solo il risultato. È sì vero che la Juve finora è imbattuta in campionato ma gli 11 pareggi ottenuti nell'era dei 3 punti a successo sono un bastone tra le ruote.
"Non è vero che non vinciamo mai – ha aggiunto Thiago Motta -. Anche il pareggio fa parte del gioco… a volte abbiamo meritato, altre volte meno. E non tutti i pareggi sono uguali: per esempio contro la Fiorentina abbiamo fatto tante cose molto bene e ci è mancato di chiudere la partita, in altre partite le cose sono andate diversamente. Certo è che non siamo soddisfatti, non possiamo esserlo considerata la classifica".
Il derby con il Torino l'11 gennaio e, più ancora, la sfida clou con l'Atalanta il 14 diranno molto sulle ambizioni della vecchia signora: dai una sterzata e torni in corsa scudetto in maniera prepotente oppure continui a languire ai margini della zona Champions nell'attesa si apra il varco giusto per infilarsi tra le prime quattro. A questo, però, si comincerà a pensare a seconda dell'esito della gara col Milan. "Siamo concentrati in questa competizione, corta e importante, per raggiungere la finale". È l'unica cosa che Motta si sente di promettere alla tifoseria, sa bene che i proclami lasciano il tempo che trovano. Servono a nulla e possono rappresentare un boomerang. "Credo solo ai fatti e basta. Vogliamo portare sempre più in alto una maglia importante e prestigiosa, un club che tantissime persone seguono".