Thiago Motta si presenta alla Juventus dando l’addio a Rabiot: poche parole gelide “da amico”
Thiago Motta si presenta ufficialmente alla Juventus come nuovo allenatore e saluta definitivamente Adrien Rabiot. A parlare del centrocampista francese è stato però in primis il ds Cristiano Giuntoli che di fatto ha chiuso il caso dopo il mancato rinnovo del contratto. "Volevo ringraziare Rabiot che il 30 giugno gli è scaduto il contratto e gli vorremo augurare un felice futuro professionale e non". Stessa cosa fatta da Thiago Motta che nella conferenza stampa di presentazione come nuovo tecnico dei bianconeri, oltre ad aver toccato diversi tasti di quella che sarà la nuova stagione alla Vecchia Signora, ha parlato proprio di Rabiot che era stato anche suo compagno di squadra al PSG quando Thiago era ancora un calciatore in attività: "A proposito di Adrien, da amico, sarò molto contento se lui sarà felice altrove. Lo conosco da tanto tempo e gli auguro sicuramente il meglio".
Una frase, poche parole, forse anche gelide, nei confronti di chi, forse, sarebbe stato al centro del suo progetto tecnico. La trattativa per il rinnovo è naufragata prima, durante e dopo gli Europei. E nemmeno la probabile mediazione di Motta è stata utile a far tornare il calciatore sui propri passi per accettare la proposta d'ingaggio di Giuntoli. Anche per questo motivo la Juventus ha salutato ufficialmente oggi Rabiot con un comunicato ufficiale sul sito postandolo poi su tutti i canali social del club:
"Grazie di tutto Adrien e in bocca al lupo per il futuro". Ma non c'è stato solo Rabiot come discorso principale della conferenza stampa di presentazione di Motta. Il tecnico bianconero ha anche parlato della nuova Juventus che verrà divisa tra mercato in entrata e in uscita in questi primi giorni di ritiro. L'allenatore bianconero è rimasto colpito da alcuni giocatori, soprattutto giovani, che faranno da spola tra NextGen e prima squadra.
Thiago Motta fa capire di voler puntare tanto sui giovani: Yildiz e Adzic in primis
Uno di questi è Vasilije Adžić, trequartista montenegrino classe 2006 arrivato ufficialmente alla Juventus in questi giorni. Un acquisto già impostato nello scorso mercato di gennaio. Thiago Motta di lui ha parlato in maniera specifica, senza troppi giri di parole. Il tecnico, che ha sempre avuto un occhio particolare nei confronti dei giovani, ha spiegato: "Guardo poco l’età e sono molto contento di quello che sta dimostrando, ha grande forza fisica, tecnico e mentalmente in allenamento sta facendo bene – e aggiunge. – La prima impressione è che può diventare un giocatore importante".
L'investitura di Thiago Motta sui giovani e in particolare anche su Yildiz
Considerazione importante da parte di Thiago Motta che non ha chiaramente risposto in conferenza stampa alla domanda sul trequartista individuato per funzionare al meglio nel suo modulo 4-2-3-1 (o 4-3-3). Su Adzic però ha mandato un messaggio preciso sul fatto che tutti, a partire dai ragazzi della NextGen, possono essere utili a far crescere la squadra a prescindere dall'età che, come spiegato, non considera affatto. Stesso discorso vale anche per Yildiz da poco rientrato dalle vacanze dopo gli impegni con la Turchia di Montella agli ultimi Europei.
Un giocatore che Thiago Motta ha subito osservato con grande attenzione: "L'ho visto due giorni fa, mi è sembrato un ragazzo fantastico – ha spiegato l'allenatore bianconero -. In campo può fare qualsiasi ruolo, quando uno ha voglia di crescere con quel talento può solo migliorare". Il turco potrebbe anche indossare la maglia numero 10 della Juventus che sarebbe un'investitura importante da parte di tecnico e società e per questo Thiago si aspetta tanto da questo giovane talento. Yidliz e Adzic, quest'ultimo acquistato per 2 milioni di euro più bonus dal Buducnost Podgorica firmando un contratto triennale fino a giugno 2027, come perni del progetto presente e futuro della nuova Juventus.
Le parole di Thiago Motta su Vlahovic e Chiesa
Per quanto riguarda "i vecchi" invece nessun particolare avvertimento ma solo un chiarimento: "La Next Gen ci darà una grande mano: in prima squadra saremo in 23-24 titolari, ci sarà sana concorrenza per prendersi il posto da titolare". Tutti utili insomma, e nessuno indispensabile. La parola d'ordine è lavoro. "Vlahovic è un grande giocatore, ma il talento ha bisogno della squadra – ha spiegato a proposito dell'attaccante da cui tutti si aspettano tanto quest'anno, al pari di Chiesa sempre in odore di mercato -. Qua abbiamo solo giocatori forti e questo vale anche per lui".