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Thiago Motta chiude la conferenza prima di Verona-Juve con una sola parola: domanda non gradita

Thiago Motta è sembrato stizzito da una domanda mirata a sottolineare più eventuali “demeriti” dei giocatori della Juventus, che i “meriti” di altri nelle sue scelte.
A cura di Marco Beltrami
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La conferenza stampa di Thiago Motta prima di Verona-Juventus si è chiusa in un modo un po' particolare. L'allenatore bianconero ha risposto in modo a dir poco sintetico all'ultima domanda di uno dei cronisti presenti. Nessuna spiegazione articolata, ma solo una parola, ovvero "no", prima di lasciare la sala stampa.

Thiago Motta in conferenza prima di Verona-Juventus, chiusura particolare

Qual era la domanda in questione? Si trattava della necessità di un chiarimento sulle sue scelte, sorprendenti, nell'esordio vincente contro il Como. Motta aveva lasciato fuori Danilo e Douglas Luiz: il primo capitano e baluardo della difesa della Juventus, e il secondo prestigioso colpo del mercato estivo.

Domanda non gradita all'allenatore della Juventus, risposta sintetica

Cosa c'era dunque dietro questa esclusione: "Oltre al merito nel modo di compilare la formazione c’entra anche il demerito, voglio dire. Per escludere giocatori come Douglas Luiz e Danilo che sono giocatori molto importanti, con uno status importante significa che hanno lavorato meno bene di quelli che hanno giocato?". Già mentre il suo interlocutore parlava, l'ex mister del Bologna ha fatto un cenno di dissenso con la testa, poi quando è arrivato il suo momento ha semplicemente risposto con un "no", senza aggiungere altro in un'atmosfera particolare.

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Probabilmente nessuno si aspettava una chiusura così netta. Forse Motta è stato stizzito da quella domanda a sottolineare più eventuali "demeriti" dei suoi giocatori, che i "meriti" di altri. D'altronde già in precedenza l'allenatore della Juventus si era espresso sottolineando l'importanza di tutti i giocatori a sua disposizione compresi Danilo (da valutare alla luce delle sue condizioni fisiche), che Douglas Luiz: "Ho giocatori con caratteristiche diverse e funzionali alla nostra squadra. Tutti hanno la stessa possibilità di dimostrare di poter giocare. Mi sento un allenatore fortunato". Insomma, discorso chiuso

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