“Theo Hernandez ha scimmiottato l’esultanza di Dimarco”: cosa è successo davvero in Verona-Milan
Theo Hernandez che esulta come Dimarco per prenderlo in giro dopo l'eliminazione dell'Inter dalla Champions. La teoria diffusa dai tifosi nerazzurri in questi minuti sui social prende piede ma è un abbaglio. Cosa è successo? Il giocatore del Milan ha segnato il gol del momentaneo vantaggio della squadra di Pioli al Bentogodi esultando allo stesso modo del nerazzurro Dimarco – ex del Verona – ma che di certo non voleva prendere in giro. "Ha scimmiottato la sua esultanza" dice qualcosa in riferimento a Theo.
Concetto che sui social è stato un po' portato avanti da alcuni sostenitori interisti i quali pensavano che il gesto di Theo potesse essere un modo per prendere in giro il terzino dei nerazzurri dopo la cocente delusione della squadra di Simone Inzaghi dopo la notte di Madrid contro l'Atletico. Niente di più sbagliato dato che Hernandez da tempo ormai esulta in questo modo – al pari di Brahim Diaz – come dimostrato da alcune foto pubblicate dallo stesso giocatore del Milan sui suoi account social già 4 anni fa, nel 2020.
Un'esultanza di fatto simile a quella di Dimarco ma che di certo non voleva essere uno sfottò nei confronti del terzino sinistro dell'Inter dopo la batosta dei calci di rigore al Metropolitano. Theo Hernandez ha festeggiato con i compagni ma poi è stato ammonito. Un giallo contestatissimo dal terzino mancino che era diffidato e per questo salterà la prossima sfida della squadra di Pioli contro la Fiorentina. L'arbitro Mariani non c'ha pensato su due volte sanzionando il giocatore per un'esultanza che ha giudicato provocatoria nei confronti della panchina dell'Hellas.
Il gesto di Theo però è stato evidentemente frainteso. Il francese ha più volte chiesto spiegazioni all'arbitro che non ha voluto nemmeno rivolgergli la parola invitandolo a rientrare negli spogliatoi. Theo, dalle immagini riviste in diretta, pare aver risposto a qualche parola non proprio gradita ascoltata e ha reagito con un gesto delle mani ("parlate, parlate") che non è piaciuto né al direttore di gara che allo stesso allenatore del Verona, Baroni, il quale ha chiesto subito spiegazioni al giocatore: i due si sono poi chiariti.