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Thauvin fa causa e chiede 12 milioni alla sua ex squadra, i Tigres si difendono: era troppo scarso

La vicenda riguarda la risoluzione del contratto unilaterale da parte dei Tigres, società messicana che mise alla porta nel dicembre 2022 Florian Thauvin, oggi all’Udinese. Il francese si è rivolto al Tas pretendendo giustizia, ma il club è tranquillo: nel contratto c’era anche una clausola in caso di rendimento scadente.
A cura di Alessio Pediglieri
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L'attaccante francese dell'Udinese, Florian Thauvin è al centro di una diatriba legale con una delle sue ex squadre, i Tigres, formazione messicana in cui militò fino al 2022. Il club liquidò il giocatore rescindendo in modo unilaterale il contratto pagandogli solo 3 mensilità. Adesso, Thauvin pretende ciò che ritiene essere il maltolto, pari a 12 milioni di euro e per farlo si è rivolto al Tas.

A Florian Thauvin non è andata giù come si è conclusa la sua ultima avventura sportiva, quando nel dicembre 2022 è stato congedato dai Tigres, formazione del massimo campionato messicano, costringendolo a cercare una nuova squadra poi trovata nel mercato invernale 2023 a Udine, in Serie A. L'attaccante francese ha così deciso di ricorrere alle vie legali e si è rivolto al Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS), dopo aver dato conoscenza delle proprie intenzioni alla società centroamericana che ha subito replicato le proprie ragioni.

Florian Thauvin con la maglia dei Tigres con cui ha disputato 38 gare segnando 8 gol
Florian Thauvin con la maglia dei Tigres con cui ha disputato 38 gare segnando 8 gol

Da parte del club di San Nicolás de los Garza la situazione appare più che tranquilla, visto che la questione contrattuale di cui Thauvin oggi si sta lamentando per la società messicana era chiara e ben definita fin dal momento della sua partenza. Ma il francese ha deciso di fare appello per richiedere un risarcimento pari a 12 milioni di euro dopo la rescissione del contratto, avvenuto a fine 2022. Tale importo si baserebbe sui 27 mesi di contratto rimasti a Thauvin al momento della risoluzione, quando aveva ricevuto solo un compenso equivalente a tre mesi di stipendio.

I Tigres però si difendono dicendo che nel contratto firmato da Thauvin, al momento della firma in Messico era presente anche una precisa clausola che prevedeva che avrebbe ricevuto solo tre mesi di stipendio in caso di risoluzione unilaterale. E la decisione di chiudere l'accordo è arrivata proprio dal club che utilizzato una seconda postilla contrattuale: il campione del mondo 2018 aveva subito diversi infortuni in quell'inizio di stagione e così il suo rendimento era stato definito scarso. Elemento che ha permesso di far scattare la clausola della rescissione.

Già al momento della chiusura dell'accordo, i Tigres non avevano voluto sentire eventuali spiegazioni, mettendo alla porta Thauvin: il francese infatti si presentò al centro di allenamento, insieme al suo avvocato, ma gli venne negato l'accesso. Dopodiché non si fece più né vedere né sentire, fino ad oggi quando ha deciso di fare ricorso per la cifra di 12 milioni di euro. Che per i Tigres non si merita per nulla. Per loro si è dimostrato troppo scarso.

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