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Tether, nuovo socio di minoranza della Juve: “Possiamo finanziare il club per i prossimi 2000 anni”

Tether, il colosso di criptovalute e nuove tecnologie da 140 miliardi di dollari, si presenta alla Juventus in un’intervista: “Possiamo sostenere economicamente il club per i prossimi 2000 anni”.
A cura di Fabrizio Rinelli
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La Juventus vince contro l'Inter dopo una prova convincente e guarda con maggiore sicurezza a questo finale di stagione. I bianconeri sono sembrati finalmente squadra, con un atteggiamento propositivo e da grande gruppo. Un atteggiamento che è piaciuto ai tifosi colpiti anche dal nuovo ingresso in società ovvero Tether, il colosso di criptovalute e nuove tecnologie da 140 miliardi di dollari che s’è appena preso poco più del 5 per cento del club bianconero. Paolo Ardoino, 40enne amministratore delegato del gruppo, ne ha parlato in un'intervista al Corriere della Sera.

L'imprenditore fa sapere come quello della Juventus non sia soltanto un investimento finalizzato al guadagno di denaro: "È anche una questione di visione. Il calcio è legato a modelli di sviluppo e comunicazione antichi, che non si investa in tecnologia e comunicazione, appunto, mi pare assurdo". Nello specifico però, ci che ha fatto infiammare i tifosi della Juventus sono state le sue dichiarazioni successive che guardano con molto interesse al futuro: "Possiamo sostenere economicamente la Juventus per i prossimi 2000 anni".

La Tether Investments è di proprietà di Giancarlo Devasini che ha comprato una quota di minoranza della Juventus. Ex chirurgo plastico, oggi è il quarto uomo più ricco d’Italia, a capo della società leader nel mondo delle criptovalute. Le quote di minoranza sul mercato acquisite dal gruppo – ma non vendute da Exor – rappresentano un inizio importante: "È un processo che durava da un po’ tempo, qualche mese, nel quale abbiamo acquistato quote sul mercato: siamo ancora piccolini" ha sottolineato Ardoino nel corso dell'intervista. "Vorremmo poter aiutare l’attuale dirigenza, chiedendo se sarà poi necessario acquisire una quota maggiore – ha spiegato -. Ma dietro non c’è alcun piano machiavellico".

La Juventus e la volontà di voler sostenere fortemente la squadra

E parla dei rapporti con John Elkann e Exor: "In passato, ci sono stati scambi con la dirigenza e la proprietà, per una valutazione strategica". Tifosi della Juventus con il chiaro intento di contribuire alla crescita di squadra e società: "Non siamo un fondo speculativo e non escludiamo di diventare sponsor ma in questo momento non conosciamo i termini di un eventuale contratto di sponsorizzazione". E poi conclude con una frase che fa già entusiasmare il popolo della Juventus: "Di certo non si fa tutto questo per pubblicità: abbiamo chiuso lo scorso anno con 13,7 miliardi di utili, abbiamo la capacità finanziaria per sostenere la squadra per i prossimi 2000 anni".

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