‘Tenetevi la mia parte’: Cristiano Ronaldo aiuta l’azienda danese che produce le mutande CR7

Cuore d'oro Cristiano Ronaldo. Il campione portoghese ha fatto sua la causa di una azienda danese con cui, tempo fa, aveva stretto un accordo commerciale per vendere una serie di biancheria intima firmata Cr7, sottoscritto nel lontano 2013. Con la "JBS" il fenomeno del calcio mondiale aveva sottoscritto un accordo con il quale avrebbe ricevuto in modo automatico e costante una percentuale minima sul venduto. Ma la stessa azienda ha spiegato come Cr7 abbia deciso di rinunciare ai suoi emolumenti per venire incontro alla crisi nel settore.
La rinuncia di Cristiano Ronaldo
A conferma ci sono state le dichiarazioni del CEO di "JBS" Michael Astrup: "A causa della pandemia quest'anno, ci sarà un problema di fatturato e l'agente di Ronaldo ha confermato che rinunceranno alle quote minime stabilite fino al 2021. Parte del denaro che avrebbe dovuto avere per il 2020, è già diventato importante flusso di cassa per la nostra piccola azienda".
Cr7-JBS un accordoche funziona dal 2013
Cristiano Ronaldo aveva contattato la JBS nel 2013 dopo aver visto un annuncio pubblicitario per la linea di biancheria intima di JBS che era rappresentata allora dalla star mondiale di tennis Caroline Wozniacki. Dopo sette stagioni, la speciale lingerie CR7 di JBS, ideata dallo stesso attaccante della Juventus, si attesta oggi a circa il 14 per cento delle entrate di JBS. Per questo, la portata finanziaria della rinuncia di Ronaldo è un importante aiuto nel bel mezzo di un periodo catastrofico per i produttori di moda e tessile.
Il calcio fermo, altri mancati guadagni pubblicitari
"Fortunatamente, ci riteniamo dei privilegiati perché abbiamo fondato il marchio CR7 e siamo in contatto diretto con Cristiano Ronaldo" ha sottolineato Astrup che poi ha spiegato altri importanti mancati guadagni dal calcio fermo: "In questo momento, la Champions League avrebbe dovuto essere giocata con Ronaldo che ne è da sempre grande protagonista, e non ci sono più al momento nemmeno le partite nazionali della Juventus in Italia e tutto il relativo clamore mediatico. Avremmo potuto sfruttare la figura di Cristiano con un rilancio importantissimo, ma adesso dobbiamo contare solo sulle nostre risorse"