Tacconi riappare in pubblico per la prima volta dopo l’emorragia: va al ristorante con la famiglia
Stefano Tacconi continua la riabilitazione dopo l'emorragia cerebrale che lo ha colpito nell'aprile dell'anno scorso ad Asti, costringendolo ad un paio di operazioni dopo essere stato ricoverato nell'ospedale di Alessandria. Il percorso è ancora lungo, ma i progressi dell'ex portiere della Juventus e della nazionale sono tangibili, come testimonia la sua prima riapparizione in pubblico. Qualche sera fa Tacconi si è recato a cena assieme alla sua famiglia in un ristorante di San Giovanni Rotondo, lo Chalet dei Gourmet.
È stato lo stesso locale pugliese a darne notizia, pubblicando sul proprio profilo Facebook due foto della serata. Il 66enne perugino appare su una sedia a rotelle in buone condizioni, circondato dall'amore dei suoi cari, che fin dall'inizio della sua battaglia gli hanno dato tutto il sostegno possibile.
"Dopo lunghi 18 mesi di ricoveri ospedalieri tra Alessandria, Milano e San Giovanni Rotondo il noto portiere Stefano Tacconi, col permesso dei medici, ha effettuato la sua prima uscita pubblica per iniziare a riassaporare i ritmi di una vita normale, soprattutto quella legata ai sapori gastronomici pugliesi", si legge nel messaggio che accompagna le immagini.
"Siamo orgogliosi di aver ospitato un grande uomo del calcio italiano che ci ha regalato tante emozioni durante la sua lunga carriera calcistica. Noi lo abbiamo visto sereno e felice con la sua famiglia e amici nel gustarsi una piacevole serata tra tante eccellenze gastronomiche", ha aggiunto il titolare del ristorante.
La scelta del locale è legata al fatto che Stefano sta proseguendo la sua riabilitazione proprio a San Giovanni Rotondo in provincia di Foggia, nella Casa Sollievo della Sofferenza, conosciuta in tutto il mondo come l'Ospedale di Padre Pio. Una scelta questa dovuta alla grande devozione di tutta la famiglia Tacconi per Padre Pio. "Abbiamo la consapevolezza che per Stefano sia stata la decisione migliore – aveva detto la moglie al riguardo – Il tragitto sarà ancora lungo ma essere in questo posto ci dà molta forza e molto coraggio".