Tacconi alla ricerca del contatto con la realtà: “Oggi gioca Platini contro Maradona”
Stefano Tacconi sta sempre meglio a distanza di otto mesi dall'emorragia cerebrale che lo colpì senza alcun preavviso a margine di un evento di beneficenza ad Asti: era il 23 aprile quando l'ex portiere della Juventus e della nazionale crollò al suolo in conseguenza della rottura di un aneurisma. Il ricovero d'urgenza in ospedale e l'operazione cui fu sottoposto (ne sarebbe seguita un'altra a giugno) segnarono l'inizio di un percorso di lenta ripresa, seguito con amore dalla moglie e dai quattro figli.
All'inizio di dicembre Andrea Tacconi ha postato la notizia che suo padre aveva ripreso a camminare, pubblicando poi un video in cui mostrava quello che descriveva come "il più bel regalo di Natale": le immagini mostravano il 65enne perugino muovere qualche passo con l'aiuto di un deambulatore al centro riabilitativo Borsalino di Alessandria. "Papà aveva già fatto qualche passo altre volte, però non così bene", spiega ora Andrea.
I progressi sono evidenti, ma il recupero fisico non è l'unico aspetto su cui si sta lavorando: Tacconi non ha ancora un contatto solido con la realtà, col presente che si dipana intorno a lui, è una delle ripercussioni di quello che gli è accaduto.
"Papà parla sempre del passato, magari è un po' confuso, ogni tanto gli capita di scambiare i piani, ad esempio mi dice ‘oggi gioca Platini contro Maradona' – racconta il figlio più grande alla Gazzetta dello Sport – Ma sta meglio e con la sua forza regala energia a tutti noi. Secondo i medici, il pallone è quello che può aiutarlo ad accelerare i miglioramenti e a ritrovare pienamente un contatto con la realtà. Un giorno, da solo, sulla sua carrozzina, si è spostato dalla camera alla piccola sala TV del centro riabilitativo. Non so come, papà ha acceso la TV, ha cominciato a schiacciare i tasti del telecomando e alla fine ha trovato il canale giusto. Da allora non si è più staccato dallo schermo. Ha visto credo tutte le partite del Mondiale e i medici sono convinti che gli abbia fatto bene, perché il calcio ha fatto sempre parte della sua vita".
Tacconi, personaggio noto al grande pubblico anche per la sua partecipazione al reality ‘L'isola dei famosi' nel 2003 e poi opinionista televisivo in trasmissioni calcistiche, non è solo in questa battaglia per riprendersi la sua vita: "La Juve si è sempre interessata, ma ci hanno scritto in tanti, ex calciatori e tifosi di tutte le squadre, non soltanto della Juve, ma anche del Milan, dell’Inter, di tanti club. Zenga chiede sempre notizie, come Zoff, Schillaci, Ferrara e altri ancora – dice il figlio Andrea – C'è stato davvero tanto affetto, per questo stiamo cercando di testimoniare i progressi sui social, che se usati nel modo giusto sono utili. Io farò di tutto per tenere aggiornati ancora i tifosi e tutti quelli che ci hanno sostenuti in questi otto mesi difficili".
I progressi dell'ex vincitore di Scudetti e Coppa dei Campioni con la Juve inducono all'ottimismo: "Ai miei amici della Juve ho detto, preparatevi perché presto riporterò mio padre allo stadio". Tacconi aveva perso 25 chili, adesso sta recuperando anche quelli. Il peggio sembra ormai alle spalle, ma è difficile per Andrea dimenticare quei momenti drammatici vissuti ad aprile: "Nessun figlio vorrebbe vedere il padre in quelle condizioni. Vederlo per terra era surreale, mio padre non aveva mai avuto un'avvisaglia di malessere, neppure una linea di febbre". In quegli attimi i pensieri erano davvero disperati: "Ce la farà ad arrivare in ospedale?".
"Adesso speriamo soprattutto che ritrovi anche il pieno contatto con la realtà e con i tempi giusti. Ma se penso a come l'ho visto quel giorno in quel parcheggio di Asti non posso che essere ottimista riguardo al futuro", è l'auspicio di Andrea e di tutti quelli che vogliono bene a Stefano.