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Szczesny spiega perché non ascoltava i discorsi di Bonucci nello spogliatoio Juve: “Mettevo le cuffie”

Wojciech Szczesny ha raccontato un aneddoto simpatico riguardante Bonucci. L’ormai ex portiere della Juventus svela perché preferiva non ascoltare il difensore durante i suoi discorsi motivazionali negli spogliatoi: “Mettevo le cuffie”
A cura di Fabrizio Rinelli
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Wojciech Szczesny ha da poco annunciato il suo addio al calcio giocato. Una decisione un po' a sorpresa da parte del portiere che ha chiuso così con la Juventus la sua carriera lasciando spazio a Michele Di Gregorio diventato il numero uno della nuova squadra di Motta. L'ormai ex estremo difensore dei bianconeri ha ripercorso alcuni passaggi del suo percorso nel calcio e alla stessa Juventus nel corso di un'intervista rilasciata a Luca Toselli e pubblicata sull'account Youtube di quest'ultimo. Szczesny ha raccontato un episodio curioso riguardante Bonucci.

Di fatto si tratta di un passaggio anche divertente, simpatico, che strappa un sorriso, ma che dice anche molto della personalità del portiere polacco. Szczesny risponde a precisa domanda sul perché non avesse avuto la fascia da capitano. "Non gioco bene quando sono troppo carico" ha detto l'estremo difensore che a proposito di questa tematica ha raccontato un aneddoto riguardante proprio l'ex difensore dei bianconeri: "Ogni partita si caricava parlando con la squadra – ha detto -. A me e De Ligt proprio non piaceva e mettevamo le cuffie".

Szczesny e Bonucci alla Juventus.
Szczesny e Bonucci alla Juventus.

Szczesny racconta con un sorriso questo episodio sottolineando proprio come non avesse piacere a sentire qualcuno parlare e lanciare messaggi motivazionali prima di una partita. Il polacco infatti preferiva restare in disparte, in silenzio, per concentrarsi e di fatto caricarsi a suo modo. "Io odio la carica prima della partita negli spogliatoi – ha spiegato -. Ero molto amico con De Ligt e anche lui nella preparazione della partita era molto simile a me, ci facciamo i ca**i nostri e ci prepariamo per la nostra partita. Bonucci era proprio il contrario"

Il polacco spiega: "Ogni partita si caricava parlando con la squadra – ha raccontato -. Io ero tre posti da De Ligt e ogni volta che Leo esagerava dicevamo ‘oh no' e mettevamo le cuffie per non sentire le cose". Un atteggiamento che chiaramente però il portiere non aveva durante la partita: "In campo sì, per dare informazioni ai difensori, ma non per caricare la gente – ha spiegato -. La motivazione è una cosa profonda, se un altro da esterno ti deve caricare non è giusto, cosa ti posso dire io per farti dare di più?". 

Allegri aveva capito benissimo questo lato caratteriale di Szczesny e il portiere polacco questo lo spiega: "Era una masterclass di Allegri questa – ha detto -. Il mister sa che io non gioco bene quando sono troppo carico. Quando faccio un discorso allo spogliatoio, perché sono troppo carico e inca**ato, non gioco bene e lui lo sa". Il tecnico livornese così ha deciso di non dargli più quella fascia: "Lui ha capito che dovevo rilassarmi e non doveva darmi responsabilità, quando sono troppo motivato non è un buon segnale".

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