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Mondiali in Qatar 2022

Sventolare la bandiera arcobaleno ai Mondiali in Qatar può costare tra 7 e 11 anni di carcere

Il Comitato Supremo del Qatar ha sancito che sventolare una bandiera arcobaleno durante la Coppa del Mondo potrà portare ad una pena compresa tra i sette e gli undici anni di reclusione.
A cura di Vito Lamorte
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C'è sempre più discussione intorno a tutto l'apparato legislativo del Qatar in vista dei Mondiali 2022. Il paese che ospiterà la Coppa del Mondo è sotto la lente d'ingrandimento dal giorno in cui è arrivata l'assegnazione della manifestazione per i brogli ma, soprattutto, per le violazioni dei diritti civili e per quello che è accaduto in seguito con le condizioni delle migliaia di operai deceduti per costruire gli impianti del torneo.

Nelle giorni scorsi aveva destato clamore il divieto delle manifestazioni di piazza e il rischio di cinque anni di reclusione per "aver sollevato l'opinione pubblica" ai sensi del codice penale del Qatar. La legge è stata rafforzata a gennaio 2020 e questo ha sollevato preoccupazioni sul fatto che i tifosi che andranno nel paese della penisola arabica avranno libertà di espressione ridotta nei giorni del loro soggiorno lì.

Sono diversi i temi che sono al centro del dibattito per quanto riguarda la società qaratiota e nelle scorse ore è arrivata un'altra notizia che farò certamente discutere: il Comitato Supremo del Qatar ha sancito che sventolare una bandiera arcobaleno durante la Coppa del Mondo verrà punita con la reclusione, dai sette agli undici anni.

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Il portavoce della Coppa del Mondo del Qatar, Nasser Al-Khater, ha dichiarato: “Chiunque indosserà la bandiera nei prossimi Mondiali di calcio sarà arrestato per 7 o 11 anni”. Il rappresentante ha ricordato che il Qatar è un paese islamico e, quindi, la sua “religione, credenze e cultura” vanno rispettate. Su questo tema si è  espresso anche Mansoor Al Ansari, segretario generale della Qatar Football Association, che ha dichiarato: “Se vuoi mostrare il tuo punto di vista sulla comunità LGBTQ+, fallo in una società dove è accettato”.    

La notizia arriva oggi, 28 giugno, data scelta per la Giornata mondiale dell’orgoglio LGBTQIA+ in memoria dei moti di Stonewall, nel Greenwich Village a New York, che iniziarono proprio in questa giornata del 1969 e si prostrassero per alcuni giorni a seguito di una delle periodiche retate delle polizia organizzate nei locali frequentati dagli omosessuali. I moti di Stonewall ebbero forte impatto sull’opinione pubblica.

La scelta di comunicare proprio oggi queste decisioni potrebbe essere un chiaro segnale da parte delle autorità del Qatar. L'avvicinamento alla Coppa del Mondo 2022 si fa sempre più complesso e controverso.

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