Svelato il verbale della deposizione di Mourinho: può costare la carriera all’arbitro Serra
L'animato scambio di battute tra José Mourinho e l'arbitro Marco Serra – prima in campo e poi in spogliatoio, in occasione di Cremonese-Roma dello scorso 28 febbraio – potrebbe vedere uscire sconfitti entrambi, ma nel caso del fischietto torinese la mazzata potrebbe costargli la carriera. Il tecnico portoghese la sua punizione già l'ha incassata in maniera definitiva, non c'è più ricorso possibile: la Corte d'Appello Federale ha infatti confermato la sua squalifica di due giornate, inizialmente sospesa consentendogli di andare in panchina nel match vinto domenica scorsa contro la Juventus. Allo Special One è rimasto solo di fare il suo iconico gesto delle manette su Instagram, ma sarà costretto a guardare dalla tribuna le prossime due partite di campionato che la squadra giallorossa giocherà contro Sassuolo e soprattutto Lazio.
La questione è molto più grave per Serra, cui è stato notificata la conclusione delle indagini della Procura Federale, che di fatto anticipa il deferimento. Se si considera che per ritrovare un arbitro deferito bisogna tornare ai tempi bui di Calciopoli, si capisce quanto sia difficile la situazione del fischietto, che certamente non ha commesso irregolarità ma – qualora sia appurato in maniera incontrovertibile il suo comportamento – si è lasciato scappare parole che non possono essere pronunciate da un arbitro.
Nell'atto di notifica – svela ‘La Stampa' – sono contenute le parole di Serra (che allo Zini operava da quarto uomo) annotate dagli ispettori federali: "Ti stanno prendendo tutti per il culo, vai a casa", con annesso gesto di roteare l'indice della mano destra a voler indicare appunto "tutti". Una condotta ritenuta lesiva dei principi di lealtà, probità e correttezza cui sono tenuti i tesserati (articolo 4 comma 1 del Codice di Giustizia Sportiva), ma che è anche in contrasto con l'articolo 3 del Codice dell'Associazione Italiana Arbitri, che recita: "Non devono mai essere usate espressioni ingiuriose o offensive nei confronti degli altri".
Nella deposizione resa da Mourinho davanti alla Procura Federale lo scorso 3 marzo c'è la versione dei fatti resa dal tecnico della Roma, in gran parte confermata dalla ricostruzione via labiale fatta da Le Iene. Tutto ha origine nel momento in cui, all'inizio del secondo tempo del match con la Cremonese, il portoghese ha chiesto spiegazioni dopo un fallo non fischiato su Kumbulla: "Mi sono avvicinato in maniera pacifica al quarto uomo e lui subito, senza neanche girarsi, dandomi provocatoriamente le spalle e con manifesta superiorità, mi ha detto: ‘Vai a casa, vai a casa'. Io gli ho detto ‘ma che?' e lui ha aggiunto: ‘Tutti ti prendono per il culo'. E ancora: ‘È sempre lo stesso show, vai a casa'. L'arbitro si è avvicinato, mi ha dato il rosso e ho sentito il quarto uomo proferire la parola ‘bravo', facendo presumere che ci fosse stata una conversazione tra loro. Quando l'arbitro mi ha espulso, gli ho chiesto: ‘Ma perché butti fuori me, è stato lui' (con riferimento al quarto uomo)".
Nella testimonianza di Mourinho c'è anche il seguito della vicenda, ovvero quello che è accaduto dopo il fischio finale nel ventre dello stadio di Cremona: "Sono andato nello spogliatoio degli arbitri, ho bussato e sono stato autorizzato ad entrare. La prima cosa che ho detto è stata: ‘L'ultima volta che sono stato espulso sono venuto per scusarmi'. E l'arbitro Piccinini lo ha confermato. Poi ho detto: ‘Oggi vengo qua perché voglio che tu (riferendomi a Serra) mi chieda scusa'. Lui mi ha detto: ‘Io non ho mai mancato di rispetto e non ho mai detto qualcosa contro di lei'. Io allora gli ho detto che era un bugiardo e alla fine ho aggiunto una battuta ironica: ‘Tu sei di Torino'. In quel momento Serra è tornato aggressivo e ha detto: ‘ Io sapevo che venivi per questo motivo'. Io ho chiuso la conversazione dicendo: ‘Sei un bugiardo'".
Serra ha negato tutto anche davanti al procuratore Chiné, che ha sentito anche lui oltre a Mourinho, ma evidentemente il magistrato federale non gli ha creduto, visto che sarà deferito a breve: per l'arbitro torinese sarà molto difficile evitare la sospensione, uno stop ben più grave di quello seguito al grave errore della scorsa stagione in Milan-Spezia e che potrebbe essere la pietra tombale sulla sua carriera.