Svelata la chat che può salvare Dani Alves dalle accuse di stupro: ma resta ancora un sospetto
Da alcune settimane non si registravano importanti novità nel processo contro Dani Alves, accusato di aver abusato di una ragazza 23enne in un locale notturno di Barcellona nella notte del 30 dicembre. Motivo per cui dallo scorso 20 gennaio, l'ex calciatore è finito dietro le sbarre dove si trova ancora oggi, in attesa della sentenza, dopo che gli è stato negata anche la possibilità degli arresti domiciliari.
Adesso, sembra esserci una novità importante che potrebbe indirizzare il destino del brasiliano verso la rivalutazione del castello di accuse mosse nei suoi confronti dopo la denuncia arrivata dalla presunta vittima a seguito degli abusi subiti. Testimoni, video, ricostruzioni e circostanze sarebbe quasi completamente a sfavore di Dani Alves che, dopo una serie di bugie e contraddizioni, ha alla fine ammesso il rapporto intimo, negando però sempre la violenza.
A favore del giocatore più titolato al mondo finito in carcere, potrebbe venire utilizzata una conversazione che è avvenuta nelle ore successive alla presunta violenza, tra alcuni di coloro che erano presenti nel locale. Nello specifico, l'amico chef di Dani Alves, Bruno, e il cugino della vittima: un dettaglio non secondario, perché mostrerebbe il clima che intercorreva tra i due e che potrebbe dimostrare ulteriormente lo scenario di quella notte del 30 dicembre 2022 a Barcellona. Condizionale d'obbligo, perché la "chat" avvenuta su WhatsApp, è diventato nuovo teatro di contesa tra accusa e difesa.
Mayka Navarro, giornalista e collaboratrice di Telecinco, durante la trasmissione TV ‘El programa de Ana Rosa', ha mostrato al pubblico alcuni messaggi, asserendo che la conversazione sarebbe iniziata dall'amico di Dani Alves, Bruno. La mattina successiva alla notte del presunto stupro, tramite Instagram ha contattato il cugino della 23enne, con tono amichevole e confidenziale: "Diventiamo fratelli. La mia casa è in… io non ci sono sempre, ma qualunque cosa tu abbia bisogno, sono disponibile qui. Mi piacete, tu e tua sorella come persone. Sono sempre pronto a incontrare buoni amici ".
Alle parole di Bruno sarebbe seguita anche la risposta del cugino della presunta vittima: "Grazie mille anche per me è lo stesso. Buon anno". Parole che adesso sono al centro delle discussioni tra difesa e accusa e che hanno scatenato anche un enorme confronto tra l'opinione pubblica che segue da vicino il caso di Alves, diventato uno dei processi mediatici più seguiti di sempre, non solo in Spagna. Gli avvocati dell'ex giocatore hanno esultato davanti a questa chat, sottolineando il clima d'amicizia e pacifico della conversazione.
Come sarebbe possibile usare parole così amichevoli se nemmeno 24 ore prima si sarebbe consumata una violenza? Perché non vi è alcuna accusa o qualche riferimento da parte del cugino su quanto sarebbe avvenuto? E soprattutto: se fosse accaduto ciò che sostiene la vittima, quale sarebbe stato il motivo da parte di Bruno, di esporsi in questo modo? Tutte domande che la difesa sta già verbalizzando, certa che la chat di Instagram possa essere un elemento determinante per sottolineare ciò che da tempo evidenzia: la "distorsione" narrativa da parte della ragazza sugli eventi della notte del 30 dicembre.
Da quando ha cambiato avvocato difensore, la linea a tutela di Dani Alves è marciata dritta su un binario preciso: i ricordi della presunta vittima sono distorti e confusi e non corrispondono ai fatti reali. Per questo, ripetutamente, la difesa aveva chiesto di sottoporre la ragazza anche ad un test psicologico con un perito di parte. Test al quale la giovane si è sempre sottratta, alimentando la tesi a favore di Alves che vi sia qualcosa di non realmente vero, avvalorato anche dal clima cordiale del cugino solo qualche ora più tardi all'eventuale abuso denunciato.
Ma la stessa conversazione è stata impugnata anche da parte dell'accusa. A rivelarlo, sempre in diretta TV, ancora Mayka Navarro: "La verità è che l'interpretazione è al momento disparata. Dipende se viene fatta dall'avvocato difensore di Alves o formulata dall'accusa. Ciò che ha fatto lo chef brasiliano è stato mettersi in contatto con loro per stabilire un approccio" ha sottolineato la giornalista spiegando la tesi dei legali della ragazza. "Ha voluto semplicemente individuare se, in un qualsiasi momento, intendessero sporgere denuncia". Dunque, la chat si trasformerebbe in questo caso più che un punto a proprio favore, un'arma a doppio taglio per Dani Alves, la cui posizione resta drammaticamente complicata.