video suggerito
video suggerito
Superlega europea di calcio

Superlega verso il fallimento: le squadre inglesi lasciano in blocco

Adesso è ufficiale, tutti i 6 club inglesi, non solo il Manchester City, hanno lasciato la Superlega: Manchester United, Chelsea, Arsenal, Tottenham e Liverpool si sono sfilate nella serata di martedì dal progetto varato non più tardi di poche ore fa. La temeraria operazione sembra ormai prossima al fallimento totale.
A cura di Paolo Fiorenza
1.706 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Adesso è ufficiale, tutti i 6 club inglesi, non solo il Manchester City, hanno lasciato la Superlega: Manchester United, Chelsea, Arsenal, Tottenham e Liverpool hanno abbandonato la competizione. La seconda giornata di vita della autoproclamatasi Superlega è stata dura, durissima. Altro che svezzare una creatura, si è invece già passati alla possibile soppressione della neonata competizione creata con atto unilaterale da 12 club europei alla mezzanotte tra domenica e lunedì. Ipotesi adesso davvero ad un passo, visto che sono rimaste solo 6 società: le 3 spagnole (Real Madrid, Barcellona, Atletico Madrid) e le nostre 3 italiane (Juventus, Inter e Milan).

Era poche ora fa, sembra passato un secolo: Perez, Agnelli e compagnia annunciavano al mondo l'alba di un nuovo calcio, che avrebbe portato ricchezza per tutti (sì, anche per il resto del calcio europeo, per mezzo dei miliardi graziosamente versati a titolo di solidarietà agli ‘inferiori'), ponendo fine all'egemonia dell'UEFA e della sua bolsa Champions League.

Quello che i capi della ‘rivolta' non potevano immaginare era una reazione popolare, tra tifosi e opinione pubblica, così potente nel dire no alla nuova competizione. Le reazioni del palazzo erano state messe in preventivo e pazienza se si sarebbe rotta qualche amicizia come quella tra Agnelli e Ceferin, oppure se qualcuno avrebbe dato del traditore agli organizzatori del nuovo torneo, come un furioso Cairo nei confronti del presidente bianconero e di Marotta.

Ma le proteste commoventi, accorate, insistenti dei tifosi, ma anche di giocatori e allenatori al livello più alto – come Klopp e Guardiola – hanno fatto precipitare la situazione e sgretolato il muro di convizioni dei ‘fondatori'. Il calcio, quello vero, non quello dei parrucconi burocrati e degli avidi proprietari sommersi dai debiti della loro mala gestione, ha vinto, almeno Oltremanica.

Non è un caso che siano state proprio le squadre inglesi, dove più massiccia era stata l'onda di sollevazione popolare, a recedere per prime dalla temeraria operazione rivolta all'assalto del grano. Non è un caso che sia stato proprio a loro che abbia rivolto oggi le sue parole il presidente dell'UEFA Alexander Ceferin, che con toni da ‘padre' pronto a perdonare aveva teso una mano: "Avete fatto un grande errore. Qualcuno dice che sia avidità. Arroganza. O ignoranza del calcio inglese. Non importa. Importa che c'è ancora tempo per tornare indietro. I tifosi inglesi meritano rispetto".

Quanto in Inghilterra l'operazione Superlega sia stata vissuta come una ferita inaccettabile – ancora più in piena crisi dovuta alla pandemia – lo dimostra la nota ufficiale con cui l'Arsenal ha annunciato di aver cambiato idea: "Abbiamo commesso un errore, vi chiediamo scusa".

Adesso, più che il cerino, in mano alle squadre rimanenti è rimasto un tizzone ardente: in 6 è decisamente difficile costruire il nuovo calcio e vendere diritti televisivi per miliardi…

1.706 CONDIVISIONI
218 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views